Dal miracolo del Parco dei Principi all’incubo di Alkmaar (presto diventato ‘Nightmaar’ sui tabloid inglesi dopo lo scialbo 0-0 in Europa League) stanno in mezzo sette mesi, durante i quali si è conclusa una Premier League e ne è ricominciata un’altra, si è conclusa una edizione di Champions e, di nuovo, ne è ricominciata un’altra ma senza i Red Devils, si è aperto e chiuso un mercato in cui lo United è stato, nel bene e nel male, protagonista, ma soprattutto in questi sette mesi la squadra di Solskjaer non è mai più riuscita a vincere una gara ufficiale in trasferta. E’, dunque, lecito chiedersi, nonostante sia appena ottobre e la nuova stagione sia iniziata da poco, che cosa stia accadendo al Manchester United.

Il 4-0 inflitto al Chelsea in apertura di Premier League si è rivelato essere la più classica delle “prime impressioni” che, puntualmente, col tempo diventano errate. Lo United è infatti presto rientrato in quell’aura di mediocrità che da qualche tempo circonda la squadra e le colpe, ora più che mai, sembrano ricadere in parte anche sull’allenatore, Ole Gunnar Solskjaer, protagonista di un ottimo avvio nella passata stagione, con 14 vittorie nelle prime 17 partite che avevano illuso molti tra tifosi e addetti ai lavori ma che non avevano mai impressionato diversi ex-giocatori dei Red Devils, fra tutti Gary Neville e Michael Owen. Dopo lo 0-0 con l’Alkmaar proprio Owen ha sferrato uno dei più duri attacchi all’allenatore e, di rimbalzo, alla società: “Una cosa che mi piacerebbe capire è se effettivamente, come sospettano molti, Ole Gunnar Solskjaer abbia indebolito la sua squadra di proposito. Se decide di fare a meno di giocatori come Lukaku, Herrera, Darmian, Sanchez e Smalling credo che significhi che abbia pensato di dover fare qualche passo indietro per poi avanzare”.

Proprio il mercato del Manchester è stato uno tra i più discussi dell’ultima sessione, tra esuberi eccellenti, cessioni importanti e acquisti “futuribili”. Romelu Lukaku e Alexis Sanchez stanno ora facendo le fortune della prima Inter di Conte mentre allo United questi due giocatori venivano sovente criticati aspramente. Le sterline incassate dalle notevoli cessioni sono, tuttavia, state indirizzate verso un centrale di difesa, Harry Maguire, comprato per una cifra pericolosamente vicina ai 90 milioni, un terzino quale è Wan-Bissaka, pagato 55 milioni e l’ala Daniel James dallo Swansea. L’investimento fatto in estate non può di certo essere considerato “a breve termine”, segno che lo United vuole programmare queste stagioni correnti per costruire una squadra solida partendo dalle fondamenta (solo così si può spiegare l’arrivo di Maguire a quella cifra). Dalla squadra e dall’allenatore, tuttavia, ci si aspettava in ogni caso qualcosa di più in questo avvio di stagione. Non è esercizio improbabile immaginare già un cambio di rotta in panchina, con l’ultimo ‘rumour’ che vorrebbe addirittura Max Allegri sulla panchina dei Red Devils, soprattutto se la squadra di Manchester ha realmente intenzione di rinnovare completamente la rosa. Allegri, in tal senso, rappresenterebbe una scelta decisamente più affidabile rispetto al mantenimento di Solskjaer in panchina, tecnico che solo a tratti ha mostrato doti apprezzabili. Soffrire ora per non soffrire mai più, potrebbe essere davvero questa la nuova filosofia del Manchester United. Sarebbe, tale linea di pensiero, pure l’unica dotata di una certa logica visto che i risultati, a livello attuale, sembrano davvero scarseggiare.

Sezione: Approfondimenti / Data: Ven 04 ottobre 2019 alle 16:13
Autore: Francesco Paissan
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