L’8 marzo di due anni fa, nella sera di una festa delle donne segnata da numerosi scioperi in tutta Italia, il PSG scendeva sul prato del Camp Nou con la consapevolezza di aver raggiunto piena maturità e di essere una delle favoritissime a raggiungere senza particolari intoppi la finale di quella edizione di Champions League, a maggior ragione dopo la clamorosa prova di forza messa in mostra al Parco dei Principi contro il Barcellona. Tramortiti e sotterrati sotto quattro reti, i catalani erano stati sconfitti dai parigini che sembravano aver messo così una seria ipoteca sulla qualificazione. E’ bastata un’ora e mezza di gioco e le certezze dei francesi si sono sgretolate sotto i sei colpi sparati dai catalani. La dinastia dei blaugrana si impreziosì di quella che fu la più grande rimonta nella storia della Champions League mentre il progetto di legacy del Paris Saint Germain subì un ulteriore rallentamento e quella che era soltanto una sensazione di incompletezza incominciò a diventare qualcosa di più.
Il Barcellona non raggiunse la finale di Champions quell’anno né tantomeno vinse la Liga, cedendo il passo alla Juventus nel primo caso e al Real Madrid nel secondo (guarda caso le due finaliste della massima competizione europea per quella stagione). L’anno successivo il Barça rimediò vincendo il titolo nazionale, bissato nella giornata di ieri grazie all’1-0 al Levante che ha decretato in maniera definitiva l’egemonia catalana in Spagna anche per questa stagione. Il dominio in campo europeo manca invece dalla stagione 2014/2015, quando il tridente d’attacco era l’MSN (Messi-Suarez-Neymar), lo stesso della ‘Remuntada’ contro il Paris. Con la Liga in tasca e l’appuntamento per la finale di Copa del Rey già segnato sul calendario, l’attenzione del Barça si sposterà tutta sulla semifinale contro il Liverpool, penultimo baluardo da superare prima di tornare sul tetto d’Europa.
L’orologio del PSG sembra invece essersi fermato quell’8 marzo del 2017. I fantasmi del passato sembrano essere poi ritornati più forti che mai quest’anno, per quella che è stata una stagione dove i fallimenti hanno, ancora una volta, fatto più rumore dei successi. La Ligue 1 è riuscita per un altro anno a essere il campionato più scontato tra i maggiori europei e nonostante ciò i parigini hanno dovuto rimandare la festa più volte. In Champions gli spettri della ‘Remuntada’ devono aver fatto scalo al Parco dei Principi, dove il Manchester ha eliminato con un gol di Rashford al 94° i francesi, forti di un 2-0 all’Old Trafford e, ancora una volta, sorpresi nella gara di ritorno. E’ servito ancora meno tempo, paradossalmente, al Rennes, attesa vittima sacrificale in Coppa di Francia, per completare un’altra rimonta e servire un altro dispiacere al PSG, proprio nel giorno in cui il Barcellona è diventato nuovamente campione di Spagna. Dal 2-0 dopo venti minuti i campioni di Francia si sono prima fatti raggiungere dai bretoni per poi perdere ai calci di rigore. Il paradosso del Paris Saint Germain, ovvero di come una stagione vincente può in realtà rivelarsi fondamentale, continua a persistere. Se poi, a fine serata, ci si aggiunge anche il commento di Hatem Ben Arfa, uno dei ‘Revenants’ di questo Rennes e uno dei giocatori che, in quel famigerato 8 marzo di due anni fa era seduto sulla panchina del PSG, che avrebbe detto “Abbiamo fatto una remontada, ma il PSG dovrebbe esserci abituato…” ecco che oltre al danno va aggiunta anche la cosiddetta beffa.
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