La notizia è vecchia di qualche giorno, ma la sua risonanza continua a essere importante in giro per il mondo. Il Manchester City, dopo tanti anni di partnership commerciale con Nike, lascia la società del "baffo" per entrare a far parte della scuderia Puma. Un trasferimento che ha del clamoroso, considerando anche la cifra per cui è avvenuto e che in un certo senso giustifica la scelta della società inglese.

755 milioni di motivi per passare alla società fondata in Germania e che in Premier League veste anche i calciatori di Arsenal (altro club passato a Puma negli ultimi mesi), Burnley, Crystal Palace e Newcastle, oltre ad altre quattro formazioni che militano dalla Championship in giù. Quindi aumenta il giro di affari del gruppo nel calcio inglese, ma diventa ancor più grande la forza economica del Manchester City, che otterrà i 755 milioni di euro nel corso dei prossimi dieci anni. Il che vuol dire oltre 75 milioni all'anno che finiranno nelle casse dei Citizens e non solo.

Si tratta infatti di una operazione commerciale che riguarda tutte le società entrate a far parte del City Football Group, la holding che fa capo al gruppo di Abu Dhabi che gestisce a livello manageriale e finanziario, oltre al Manchester City, anche New York City FC, Melbourne City, Yokohama F. Marinos, Torque, Girona e infine il Sichuan Jiuniu, club militante nella terza divisione cinese e acquisito dalla holding pochi giorni fa. Un lavoro davvero enorme, quello che City Football Group sta conducendo a livello commerciale, tanto che il passaggio da Nike a Puma deve essere visto in un certo modo anche da questo punto di vista.

Il cambio di pelle del Manchester City e degli altri club della holding, infatti, va visto come un salto di qualità da entrambe le parti, visto che il club inglese entra a far parte di una scuderia che vanta quasi cento club in giro per il mondo (di cui una sessantina in Europa) e la stessa società tedesca diventa il marchio di riferimento per l'abbigliamento sportiva di una delle superpotenze del calcio europeo, sia a livello strettamente tecnico che sul piano economico e della solidità dirigenziale.

Sezione: Approfondimenti / Data: Lun 04 marzo 2019 alle 15:11
Autore: Francesco Cammuca
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