Oggi è il giorno del ritorno in gruppo di Mauro Icardi, dopo 36 giorni di assenza. Stamane l'ex capitano si allena alla Pinetina con chi è rimasto a Milano e non è stato convocato dalle rispettive selezioni nazionali. Agli ordini, però, sempre di Luciano Spalletti. Decisivo il lavoro diplomatico portato avanti da Beppe Marotta e Paolo Nicoletti, che hanno preparato il terreno per questo reintegro graduale.
Come mai questo rientro? Cosa gli hanno promesso? Anzi, cosa ha ottenuto? Sicuramente non la fascia di capitano che resta al braccio di Handanovic. La prima conditio sine qua non non è stata quindi rispettata. Le scuse? Sembra nemmeno quelle. Nessuno infatti, nemmeno in via non ufficiale, si è cosparso il capo di cenere ed è andato a casa Icardi-Nara a suonare il campanello e a porgere le proprio scuse. Il puntero argentino, dopo un tira e molla infinito, si deve così accontentare dell’atteggiamento mediatico propositivo del club. Mai si è parlato di Icardi fuori rosa, mai è stato leso il ruolo professionale di Maurito. Si è sempre detto stesso poco bene e che si attendeva
E l'Inter? Ritrova una giocatore fondamentale per questa ultima parte di stagione, quei gol necessari per archiviare la pratica terzo posto e assicurarsi per un'altra stagione la Champions League. Di più ancora: riacquista un capitale, un asset che perdeva valore ogni giorno di più restando ai box. E anche nella prospettiva di una cessione estiva, lo stallo non era una condizione conveniente per il club. Perché l'addio in estate ormai è scontato e vendere un Icardi fermo da sei mesi non è come venderne uno che ha fatto gol importanti nell'ultima parte di campionato.
Un rientro che conviene anche a Wanda. Per strappare un contratto milionario altrove, e siamo sicuro che lo farà, ci vuole un Icardi in forma smagliante, non un triste panchinaro.
Adesso palla a Spalletti, perché le scelte saranno tutte sue su come e quando utilizzare il numero 9. Che, a sua volta, dovrà chiarire definitivamente con lo spogliatoio. O, almeno, con quella parte che lo ha sfiduciato e quella che non ha gradito la sua auto-esclusione nel momento di maggior difficoltà. Già dentro con la Lazio? Può essere, magari a gara in corso, perché al momento è anche difficile lasciare fuori l'altro argentino, Lautaro Martinez, quello che in questi tempi bui ha portato avanti la baracca dimostrando che anche senza Icardi si può andare avanti.
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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