Un sistema per un uomo contro gli uomini per un sistema, forse si può scomporre in queste poche parole una sfida con un livello quasi imparagonabile rispetto a quanto visto sinora in stagione. Barcellona-Liverpool si presenta come l’ennesimo banco di prova per i catalani per confermarsi ai piani più alti del calcio europeo, mentre per i Reds arriva finalmente l’opportunità di fronteggiare una squadra estera capace di giocare armi pari se non oltre, riprendendo il discorso lì dove si era interrotto dopo la bruciante sconfitta in finale dello scorso anno.

Il Camp Nou accoglierà due squadre reduci da vittorie importanti, ma con significati differenti. Se per il Barcellona l’1-0 firmato Messi contro il Levante ha dato la matematica certezza del ventiseiesimo titolo nazionale, il 5-0 rifilato al non esattamente irresistibile Huddersfield ha significato invece la continuazione del sogno verso l'agognato titolo in Premier nella speranza di un passo falso del Man City. Molto della prestazione odierna dipenderà da quanto i due allenatori siano riusciti a tenere sotto controllo la concentrazione dei propri uomini.

Valverde, come già anticipato in sede d’apertura, ha perseguito in queste due stagioni il chiaro obiettivo di liberare Messi da tutti i fardelli che non fossero il creare e il finalizzare le giocate offensive, riuscendoci più che egregiamente. Il Barcellona scenderà in campo con il consueto 4-3-3 con tutti i reparti nella formazione tipo, con Lenglet ancora vantaggio sul connazionale Umtiti, quest’ultimo ancora non al meglio nonostante i mesi di reinserimento in rosa.

Ballottaggi a centrocampo invece per il Liverpool. Klopp ha ruotato durante tutto il corso della stagione tutti gli uomini della metà campo a sua disposizione, sperimentando anche diverse soluzioni inedite come Wijnaldum mediano nell’ultimo match, il dubbio più grande sembra essere rappresentato dalla scelta della mezz’ala tra il già citato Wijnaldum e Naby Keïta, senza dimenticare il possibile impiego a partita in corso di Oxlade-Chamberlain, uomo chiave nella scorsa stagione appena rientrato dall’infortunio al crociato.

La facile previsione della vigilia è vedere un Barcellona in controllo prevalente del pallone e del match, ma se il recente passato ha insegnato qualcosa è che se il tiqui-taca, declinato nelle sue forme più varie, ha una nemesi, quella è proprio il gegenpressing, ma sarà sufficiente un sistema così ben oliato contro un altro in grado di schierare uno dei due giocatori che hanno segnato una generazione?

La chiave più interessante per capire se questa tendenza sarà confermata sarà la disposizione del Liverpool per impedire l’uscita palla e la formazione di quei triangoli terzino-mezz’ala-ala che hanno fatto le fortune del Barcellona. Tanto del lavoro del Liverpool passerà dalla capacità di Salah di limitare Jordi Alba, al momento attuale il miglior terzino sinistro al mondo considerando entrambe le fasi di gioco.

L’altro argomento che terrà banco nei novanta minuti saranno i duelli tra centravanti e marcatore. Da una parte il duello da pesi massimi tra Suárez e Van Dijk che si preannuncia una lotta in grande equilibro, mentre dall’altro lato del campo va in scena uno scontro più sfaccettato, dove Firmino dovrà cercare, come di consueto, non tanto di andare allo scontro frontale con Piqué e Lenglet, quanto di disorientare la linea difensiva per concedere la profondità alle ali.

Ci aspetta una partita più che degna di una semifinale di Champions League, con una intensità forse mai vista in questa stagione, dove potrebbe regnare ancora l'equilibrio dopo questi primi novanta minuti

Sezione: Champions League / Data: Mer 01 maggio 2019 alle 09:00
Autore: Alberto Falcomer
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