Miracolo. L’unica parola con cui il Liverpool può definire ciò che dovrà fare questa sera tra le mura amiche di Anfield. Il 3-0 patito mercoledì scorso sembra un ostacolo invalicabile per i ragazzi di Jurgen Klopp, sfiancati dalla maratona contro il City in Premier e ulteriormente fiaccati dagli infortuni di parte dei titolari.

Partiamo proprio dalle assenze. Oltre a Keïta, uscito nella gara d’andata per la rottura di un tendine dell’adduttore, sono indisponibili anche Firmino, ancora malconcio e fuori condizione come dimostrato dai pochi minuti da subentrato al Camp Nou, e Salah. L’egiziano, che ha rimediato un colpo alla testa nella vittoria per 3-2 contro il Newcastle, è certamente una perdita decisiva nell’economia del gioco dei Reds, ritrovatisi con due terzi dell’attacco ai box.

Nell’angolo Barça si respira aria decisamente più rilassata, la sconfitta indolore contro il Celta non dovrebbe intaccare più di tanto il morale stellare dei catalani. Nell’infermeria dei campioni di Spagna c’è il solo Dembélé, opzione di cui Valverde avrebbe fatto a meno volentieri in ogni caso, vista l’ingresso in campo non proprio indimenticabile della scorsa settimana.

Dal punto di vista tattico il pattern sembra pressoché scontato: il Liverpool si lancerà alla baionetta per cercare di trovare il gol il più in fretta possibile sperando che gli avversari tendano a rintanarsi sempre di più. L’esempio migliore in mano a Klopp per compiere l'impresa è sicuramente il 3-0 impartito dalla Roma proprio al Barcellona poco più di un anno fa. Dal canto suo Valverde dovrebbe aver fatto tesoro di quella clamorosa sconfitta, cercando di sfruttare a proprio vantaggio il logico sbilanciamento dell’avversario.

I reds possono optare per due soluzioni per schierare l’undici iniziale. La riproposizione del 4-3-1-2 col rombo a metà campo andrebbe nella direzione del dominio territoriale, obiettivo perseguito con successo, ma che non ha portato ai frutti sperati nonostante alcune clamorose occasioni. La seconda opzione è il ritorno al canonico 4-3-3 con Origi e Shaqiri per cercare maggiore spinta sulle fasce e un coinvolgimento maggiore dei laterali arretrati, ruolo dove è tornato Alexander-Arnold spostando Joe Gomez al centro della difesa. Il ritorno del nazionale inglese può essere uno dei punti chiave per creare situazioni di sovrapposizione dal lato di Jordi Alba, assolutamente impeccabile nella partita di andata.

Poche se non nessuna invece le novità dei blaugrana, l’azzeccatissima scelta di Vidal nella partita di andata dovrebbe essere confermata anche questa volta nel ballottaggio con Arthur Melo. Questa soluzione si insericsce nella prospettiva di un’altra partita di attesa, forse portata ancora più all’estremo.

Se non sarà una partita che ribalterà le sorti della qualificazione, Klopp e tutto Anfield si augurano possa essere un’occasione di riscatto almeno parziale dal punto di vista del risultato. Indubbiamente l’incontro di andata ha premiato una squadra che ha saputo essere pragmatica, capace di far esprimere al meglio i propri talenti individuali. Allo stesso tempo ha però mostrato una squadra estremamente organizzata e consapevole del proprio ritrovato prestigio europeo, determinata a non concedere così facilmente una finale che agli occhi più distratti potrebbe sembrare poco più di una formalità. 

Sezione: Champions League / Data: Mar 07 maggio 2019 alle 11:00
Autore: Alberto Falcomer
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