Padrone in casa, in difficoltà in Europa. L'eliminazione agli ottavi di finale dell'anno scorso ha segnato il punto più basso nella storia recente del Bayern Monaco a livello continentale. E questo da un lato la dice lunga sul valore del club tedesco, che da sette anni consecutivi vince la Bundesliga, ma dall'altro evidenzia come un ciclo fosse agli sgoccioli. E quanto il rinnovamento si fosse reso ormai necessario. A partire dagli addii a due totem come Arjen Robben e Franck Ribery, la cui carta d'identità non aiutava la squadra di Niko Kovac.
Il mercato -
115 milioni per due difensori. Il calciomercato del Bayern si è aperto con i maxi-investimenti per Lucas Hernandez e Benjamin Pavard, soprattutto il primo che da solo è costato 80 milioni di euro. Poi è arrivato un giovane talento come Michael Cuisance, infine due esterni di alto livello: Philippe Coutinho e Ivan Perisic. Entrambi in prestito, seppur (parecchio) oneroso: un segnale che al Bayern non sono ancora sicuri di quale direzione dare alla propria rifondazione. O che magari anche i ricchi piangono e devo fare i conti col bilancio. Oltre a Robben e Ribery, hanno salutato anche Mats Hummels (30 milioni) e Renato Sanches, che a 22 anni è ancora in tempo per non dimostrare di essere un flop.
La stella - Robert Lewandowski
Una scelta difficile, perché al Bayern manca un giocatore assoluto, come possono essere Cristiano Ronaldo o Lionel Messi, per fare due esempi. Però il centravanti polacco non era mai partito così bene (5 reti nelle prime due giornate di Bundes) e in questo momento l'intera produzione offensiva dei bavaresi dipende dalla sua verve, dalla sua capacità realizzativa. E poi, è uno di quei calciatori a cui manca solo la Champions nel palmares: è arrivato dopo averla persa in finale col Borussia Dortmund, proprio contro il Bayern.
La possibile rivelazione - Kingsley Coman
Bravo, ma. Il francesino ex Juventus ha fatto bene, non benissimo, nella passata stagione, complice qualche infortunio di troppo. Gli arrivi di Coutinho e Perisic gli complicano la vita, dovrà vedersela anche con Gnabry per un posto al sole. Però, in una squadra per la quale qualsiasi rivelazione suonerebbe stonata (visto il livello medio della rosa tedesca), è il giocatore da cui ci si aspetta il definitivo salto di qualità. Menzione per Cuisance, a cui sono bastate 35 partite in due anni col Borussia Mönchengladbach per guadagnarsi la squadra più titolata di Germania.
L'undici tipo
Le alternative abbondano, schieriamo Lucas Hernandez da centrale ma potrebbe giocare a sinistra con Alaba al centro o a centrocampo. Anche Kimmich potrebbe arretrare: il Bayern è una squadra flessibile, che ha un paio di punti di riferimento inamovibili (Lewa su tutti) e in cui Kovac dovrà fare scelte complicate. Da questa ipotetica formazione ideale, per fare un esempio, restano esclusi giocatori come Goretzka, Coman e lo stesso Perisic.
Oggi giocherebbe così - (4-3-3): Neuer; Pavard, Sule, Hernandez, Alaba; Tolisso, Kimmich, Müller; Gnabry, Lewandowski, Coutinho.
Coefficiente di difficoltà - 4,5/5
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