Zinedine Zidane è tornato a casa. Con pieni poteri, o quasi. Rientrato alle merengues già a metà della scorsa stagione, Zizou ha come obiettivo prioritario quello di rompere l'egemonia del Barcellona in Liga. Ma la Champions League, che sarebbe la quattordicesima, resta l'habitat naturale della squadra di Florentino Perez, eliminata l'anno scorso agli ottavi di finale: non succedeva dalla stagione 2008/2009. Quest'anno, la squadra più blasonata d'Europa partirà dalla seconda fascia: mina vagante è un eufemismo, il Real è una bomba atomica che Juve, Inter e Atalanta si augurano a tutti i costi di evitare. L'ultima eliminazione ai gironi? Semplicemente, non c'è mai stata.
Il mercato -
Proprio il dualismo Zidane-Perez è alla base di un calciomercato che, anche negli ultimi aggiornamenti, vive su esigenze contraddittorie. Il tecnico ha individuato da tempo in Paul Pogba l'uomo giusto per rialzare le sorti dei blancos, il presidente insegue Neymar come colpo mediatico prima ancora che tecnico-tattico. In attesa di sapere quale sarà la ciliegina, il Real si è scatenato: dal Chelsea è arrivato Eden Hazard per 100 milioni di euro, gli altri acquisti ne sono costati ben 200. Non tutti mirati, a ben vedere: Militao e Mendy sono costati rispettivamente 50 e 48 milioni di euro, ma faticheranno a imporsi contro i giganti della difesa madridista. Stesso discorso per Luka Jovic, pagato 60 milioni ma che per ora non ha convinto Zizou. E in Brasile assicurano che i 45 milioni sborsati per Rodrygo sono una cifra eccessiva. In uscita, sarebbe dovuto partire Gareth Bale che fin qui ha rifiutato le ricche offerte dalla Cina. Giallo e stallo su James Rodriguez, trattato lungamente dal Napoli.
La stella - Eden Hazard
Ha preso il numero di Raul e Cristiano Ronaldo, un 7 che pesa un macigno dalle parti del Bernabeu. Il belga, d'altronde, non ha mai avuto paura di assumersi le proprie responsabilità. Era il primo sulla lista di Zidane e Perez, è il grande affare che ha messo d'accordo allenatore e presidente. In Premier League ha segnato 85 gol in 245 presenze, la Champions finora l'ha vissuta da comparsa e ora sogna di farla sua.
La possibile rivelazione - Vinicius Jr.
L'anno scorso un infortunio lo ha fermato quando sembrava arrivato il suo momento. Dovrà sgomitare per farsi largo, perché Isco, Hazard, lo stesso Bale se rimarrà, sono tutti avversari tosti. E la panchina del Real, oltre che lunghissima, è davvero d'oro. Sul brasiliano, però, pochi dubbi: veloce, tecnico, è cresciuto a livello fisico. È un classe 2000, con tutta probabilità sarà l'uomo in più nelle scelte di Zidane.
L'undici tipo
Siamo onesti. Il Real Madrid B avrebbe comunque la valutazione massima, in qualsiasi griglia di partenza di qualsiasi competizione, nazionale o internazionale. Zidane ha una varietà di scelte tale da essere invidiato da qualsiasi allenatore al mondo, e proprio questa abbondanza rischia di tramutarsi in un'arma a doppio taglio. Operare delle scelte non sarà semplice, in partenza l'allenatore francese dovrebbe affidarsi alla vecchia guardia, che ha spinto perché tornasse a Madrid e ha costruito i suoi successi da tecnico, in cui forse non tutti credevano. Col passare del tempo, toccherà a giocatori come i già citati Militao, Mendy, Vinicius, Odriozola, Valverde, Bale, Jovic, Brahim Diaz, Rodrygo insitllare il dubbio nel tecnico tricampione d'Europa.
Oggi giocherebbe così - (4-3-3): Courtois; Carvajal, Varane, Ramos, Marcelo; Modric, Casemiro, Kroos; Isco, Benzema, HAZARD.
Coefficiente di difficoltà - 5/5
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