Un portoghese dopo l'altro. Dopo aver salutato Paulo Fonseca, approdato alla Roma, lo Shakhtar ha continuato la sua tradizione recente, puntando su Luis Castro in panchina. Buone le prime: cinque vittorie su cinque in campionato per le talpe, campioni d'Ucraina da quattro anni a questa parte. Dopo l'exploit (semifinale) in Europa League del 2016, la squadra arancionera ha fatto la spola tra la Champions e la seconda competizione continentale, rivelandosi una mina vagante. In seconda fascia, però, rischia di essere una delle più abbordabili che possa regalare l'urna di Montecarlo. Anche per una situazione geopolitica che non accenna a diventare meno tesa: dal 2014 lo Shakhtar non gioca a Donetsk, nella nuovissima Donbas Arena, ma è stato costretto a traslocare prima a Lviv e poi a Charkiv, in casa del Metalist. Gare casalinghe, in sostanza, non è il termine più corretto. 

Il mercato -
Bisognerà attendere gli sviluppi da qui alla fine del mercato. Perché la posizione di Taison è in bilico, richiesto soprattutto dal suo ex mentore Fonseca. Per il resto, dopo gli investimenti fatti a gennaio (Tetê, Solomon, Antonio), questa estate la società di Achmetov non si è certo sbizzarrita, né in entrata, nè in uscita. Prestiti e rientri da prestiti, due giovani come Bondor e Sikan portati in prima squadra dalle riserve: il blocco resta intatto. 

La stella - Taison 
Dell'interesse della Roma s'è scritto. E siamo pronti a sostituirlo col connazionale Ismaily, in una squadra che alla voce talento parla soprattutto in brasiliano. Però, finché Taison resta, è lui la stella indiscussa dell'undici ucraino. Ala sinistra o trequartista, l'anno scorso è stato limitato da un infortunio, ma a livello continentale vanta comunque uno score invidiabile: 2 gol in 5 gare di Champions, uno in due di Europa League. Partenza col turbo, quest'anno in campionato: due gol e quattro assist nelle quattro partite giocate. 

La possibile rivelazione - Tetê
Il futuro è già qui. Classe 2000, strappato per 15 milioni al Gremio. Come tanti talenti brasiliani, dovrà dimostrare il suo talento anche lontano da un campionato "di casa" come quello ucraino. È il classico mancino che parte da destra e si accentra, ma anche no. Nel senso che gioca prevalentemente come ala destra, ma alla soluzione personale preferisce la partecipazione alla manovra corale. E infatti può migliorare molto a livello di finalizzazione. Più alto di Douglas Costa, in certi aspetti ricorda il giocatore della Juve. Brasiliano tra i brasiliani: nel giro di un anno lo Shakhtar ha portato in Ucraina giocatori come Marquinhos Cipriano, Dodò, Maycon, Marcos Antonio e Fernando. Età massima? 22 anni. 

L'undici tipo
Il marchio di fabbrica resta quello di Fonseca, anche se il nuovo allenatore nelle due ultime uscite ha virato verso il 4-3-3. Molto dipenderà dall'eventuale conferma di Taison, con altri giocatori come Ismaily e Moraes che hanno mercato. A centrocampo, giovani talenti come Maycon e Marcos Antonio sono pronti a inserirsi in gerarchie che non sembrano ancora definite. Stesso discorso per il '99 Fernando sulle fasce offensive. 

Oggi giocherebbe così - (4-2-3-1): Piatov; Bolbat, Krvytsov, Matviienko, Ismaily; Stepanenko, Kovalenko; Teté, Marlos, Taison; Moraes.

Coefficiente di difficoltà - 3,5/5

Sezione: Champions League / Data: Gio 29 agosto 2019 alle 11:55
Autore: Redazione Eurochampions
vedi letture
Print