I grandi assenti del Tottenham non sono stati solamente quelli che hanno assistito da spettatori all’incontro con l’Ajax. La squalifica di Son e gli infortuni di Kane e Winks sono certamente da considerare come delle importanti defezioni. Ci sono stati degli assenti illustri anche in campo e, purtroppo per gli Spurs, sono stati quei giocatori qualitativamente superiori, dai quali Pochettino è solito ricevere molto. La prova di Eriksen è stata, in particolar modo, poco utile ai padroni di casa e insufficiente nel complesso. Non c’è mai stato, da parte sua, l’acuto del fuoriclasse, distratto forse dal centrocampo tentacolare degli olandesi che per un tempo sembrava arrivare ovunque. Tra difesa e attacco a questo Tottenham serviva un collante che, solitamente, è ruolo adatto al danese che però questa sera non ha mai convinto.

Fondamentale, nel momento in cui l’uscita palla a terra sembra essere rischiosa anziché no, doveva essere quindi il lavoro di Llorente, riferimento d’attacco verso il quale indirizzare i lanci lunghi. Llorente ha svolto con impegno questo ruolo ma è stato spesso impreciso nel concretizzare il vantaggio che, nel ricevere e difendere palla nella trequarti avversaria, si generava. Difficile però dire qualcosa di realmente negativo nei confronti di un giocatore così generoso, così come è altrettanto difficile definire la partita di Rose, esterno a sinistra nello schieramento del Tottenham. Rose è stato determinante con la sua combattività nel difendere la porta di Lloris ma è stato anche il giocatore che ha “perso” Van de Beek sul gol. Rose ha speso tanto in difesa e il prezzo pagato è stato la poca lucidità in attacco nel momento in cui la sua spinta sarebbe stata molto utile ai suoi.

Pochettino ha dunque provato sulla pelle cosa significhi giocare contro l’Ajax di Ten Hag ma non può dirsi completamente insoddisfatto. L’ingresso di Sissoko a centrocampo al posto dello sfortunato Vertonghen ha cambiato volto alla partita. Gli olandesi nella seconda frazione non hanno più trovato gli spazi dell’avvio di gara e il loro gioco è sembrato quasi arrestarsi. Gli Spurs possono dire di aver anche cercato il gol nel finale ma è sempre mancato il proverbiale centesimo per fare il dollaro. A Pochettino è mancata la qualità dei suoi migliori interpreti, la sola cosa che, in una serata del genere, poteva illuminare il grigio attacco dei londinesi. La misura della rimonta resta in ogni caso minima e assolutamente alla portata del miglior Tottenham, quello che non si è visto però nei primi novanta minuti di semifinale.

Sezione: Champions League / Data: Mer 01 maggio 2019 alle 11:40
Autore: Francesco Paissan
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