Juve fuori dalla Champions, anche con Ronaldo. No, CR7 non può bastare da solo a mettere fine a quella che è diventata un'autentica maledizione europea. Il portoghese è il più forte in assoluto in questa competizione ma se al suo fianco non c'è una squadra con la "S" maiuscola allora anche lui è costretto ad arrendersi. Ed è andata proprio così, alla fine ha vinto la squadra più forte, non il singolo, ha vinto l'Ajax e il suo essere prima di tutto un gruppo. Ronaldo non ha potuto nulla contro la il dominio spregiudicato degli olandesi, c'ha provato in tutti i modi, ma alla fine ha perso.
Juve tramortita, Juve annichilita dal più bel calcio che si è visto negli ultimi anni (Barcellona permettendo). Nessuno ad oggi gioca così, nessuno interpreta meglio dei lancieri l'essenza di questo sport. Uno sport che è di squadra, dove si gioca in undici e non soltanto in uno. A Torino invece hanno scaricato sulle spalle del lusiade il peso di anni di frustrazione, di eliminazioni e di finali perse. Ronaldo, eccoti 30 milioni all'anno, vinci per noi la Champions. Non poteva funzionare, perché un uomo solo, seppure sia toccato da Dio, non può riuscire nell'impresa.
Anche all'indomani di quella che sembra essere una disfatta la Juve resta l'eccellenza del nostro calcio, questo è fuori di dubbio. Guai se l'Italia non avesse la Vecchia Signora, l'unico club a poter pensare ad oggi di sollevare quella coppa. Ad Angelli e colleghi va dato il merito di aver portato i bianconeri in quel gruppetto ristretto di squadre che contano e questo non verrà cambiato sicuramente dall'eliminazione di ieri sera.
Quando però vincere è l'unica cosa che conta, quando ti imponi che la Champions quest'anno è il tuo obiettivo numero uno per forza devi guardarti allo specchio e chiederti porque.
Giusto valutare la stagione, giusto anche parlare di fallimento, giusto ripensare al progetto bianconero perché a Villar Perosa si disse, lo scorso luglio, che l'obiettivo vero era la Champions. Allora è già tempo di bilanci, di ripensare il percorso di crescita. Perché lo scudetto è poca roba, insignificante per chi ormai lo vince da anni e anni.
Cosa serve per vincere? Più leader, non solo Ronaldo. Lui da solo non basta e non perché non sia ancora il numero uno al mondo. Ieri sera si è sentita tremendamente il peso dell'assenza di Chiellini, uno di quelli imprescindibili. Servono altri giocatori capaci di trascinare la squadra, di aiutare CR7 a vincere. Dybala in primi e poi tutti gli altri sono stati in questa stagione dei gregari nascosti, giocatori che hanno dimostrato di non essere all'altezza del portoghese.
Allegri? Anche lui è responsabile di questa disfatta. Si ripartirà da lui? Bisogna valutare motivazioni e soprattutto capacità. E' all'altezza di questo compito?Questa la riflessione che deve essere assolutamente fatta.
Ci proveremo l'anno prossimo, ha detto il buon Max...
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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