Al ventesimo minuto di Juventus contro Atletico Madrid, i sedili dell'Allianz Stadium di Torino hanno tremato. Sbattuti contro gli schienali, anche il più comodo dei tifosi è saltato sugli stivali. Un lancio lungo, un normale lancio lungo. La punta del piede, il pallone, la gioia e la Joya. Paulo Dybala l'arpiona e non solo, lo tocca quanto basta per rilanciarsi in contropiede. Minuti più tardi si libera di tacco, vedendo orizzonti laddove gli altri scrutano ostacoli. Una sera di grazia divina, per il dieci della Juventus, la meglio gioventù. Un Dybala talmente in forma da lucidarsi le retine, perché riconcilia con il sentimento primordiale del calcio. La punizione, il decimo gol su tiro diretto nella carriera juventina, è una commistione di genio, furbizia, intuizione, bravura, bellezza, forza, potenza, precisione, arguzia. E' l'argentina visione del pallone, quella commistione della passione latina alla freddezza e al pragmatismo britannico. E' la sublimazione del futbol, quel tiro uncinato, pugilistico, anni sessanta. Perché oggi mica si provano più, i palloni volano e i portieri studiano. Oblak, che non è l'ultimo coi guantoni, sembra un boxeur suonato, stravolto e investito dalla bellezza del gol. Esce tra gli applausi, Dybala, dieci in tutti i sensi. Una serata alla Diego.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 26 novembre 2019 alle 23:27
Autore: Redazione Eurochampions
vedi letture
Print