Finalmente è martedì e ritorna la Champions, finalmente possiamo staccare un po' la spina dal calcio di casa nostra, sempre se ne è rimasto qualcosa dopo l'ultimo week end. Voi giustamente vorreste parlare di chi in questi giorni si gioca una fetta d'Europa, in primis della Juve impegnata nella difficilissima trasferta di Madrid, ma cosa si può tralasciare quanto accaduto soltanto poche ore fa?

Inutile celebrare l'arrivo di Ronaldo come la rinascita del calcio italiano quando poi la domenica va in scena l'ennesima triste giornata, l'ennesima figuraccia per il nostro movimento. Il calcio di casa nostra è deceduto, ancora una volta. Sarà l'ultima farsa hanno detto, dimenticando però che queste parole si sono purtroppo già sentite più volte. Cuneo è soltanto l'ultimo episodio di una serie interminabile di nefandezze che, sono certo, avverranno ancora in futuro. 20 a 0 con una squadra che si è presentata con sette ragazzini, un massaggiatore e un bambino a fare da allenatore per non essere esclusa dal campionato per la mancata presenza al campo per la quarta volta consecutiva. Come si fa a parlare di un'Italia pronta a risalire sul tetto d'Europa davanti a queste pagliacciate? Il nostro calcio è allo sbando e nessuno se ne rende conto, anzi ancora peggio, si fa finta che tutto stia andando bene. 

Si pensa a Ronaldo, come se fosse lui da solo l'unica risoluzione di tutti i nostri mali ma il portoghese, era chiaro già in estate, giova e gioverà soltanto alla Juve, una delle poche squadre davvero a lavorare come dio comanda. Non mi si fraintenda, qui non si sta parlando di campo e di risultati sportivi ma solo di quelli gestionali e a Torino, va ammesso, hanno dimostrato di saperci fare, di avere un progetto chiaro. Per questo motivo i bianconeri vinceranno chissà quanti altri scudetti.

Ma torniamo alla Champions. La scorsa settimana ci siamo goduti la Roma di Zaniolo, ora attendiamo la risposta della Juve, di nuovo a Madrid come 365 giorni fa, quando però finì male con il rigore della sacra sindone pallonara all'ultimo minuto e la spazzatura al posto del cuore. Spetta a lusitano, uno che è stato comprato proprio per vincerla questa maledetta coppa, dimostrare di essere ancora una volta il più forte di tutti. E' a CR7 che la Juve, smaniosa di sollevare quell'ultimo trofeo che manca in bacheca da ormai troppo tempo, chiede di più. Lui e solo lui può deciderla. Sarà un ottavo durissimo, fidatevi, il Cholo è un osso duro per tutti e l'Atletico è un top club ormai abituato a stare a certi livelli. 

Non c'è però solo la Juve, anche le altre sfide si preannunciano assai divertenti. Liverpool-Bayern è una partita da non perdere. Gli uomini di Kloop, dopo la finale raggiunta la scorsa stagione, sono divisi a metà tra il puntare tutto sulla Premier, dove il successo sarebbe storico, e il continuare a lottare su due fronti. Che fare? Dipenderà molto da come andrà la partita di questa sera. I bavaresi, seppure siano in rimonta in Bundes, sono avversari battibili di questi tempi e Jurgen lo sa, perché allora non provarci. Attenzione a Lione-Barcellona, match il cui risultato potrebbe sorprenderci. I francesi possono essere una mina vagante e hanno le qualità per dare del filo da torcere alla vera favorita di questa edizione. I bluagrana, memori di quanto accaduto a Roma, non possono pensare di aver già passato il turno, sarebbe un errore fatale. La finale non si acquisisce per diritto ma va conquistata sul campo. La partita meno affascinante è quella di Gelsenkirchen. Sinceramente appare assai improbabile che questo Shalcke possa davvero mettere in difficoltà il City. D'altro canto Pep non può permettersi di sbagliare, gli sceicchi sì spendono vagonate di milioni ma non per diventare soltanto campioni d'Inghilterra. 

 

 

Sezione: Editoriale / Data: Mar 19 febbraio 2019 alle 08:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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