Che Roma sarà quella che sta sera affronterà il Porto all'Olimpico nell'ottavo di Champions? I giallorossi stanno vivendo una stagione assai altalenante, si passa dall'ottimo girone, chiuso dietro al Real, a clamorose cadute, su tutte la batosta di Coppa contro la Fiorentina. Eppure l'occasione per dare la svolta alla stagione c'è, la Champions, come fu lo scorso anno, può rappresentare quel sogno proibito capace di ribaltare ogni giudizio. 

"La Roma quest'anno è pazza. Si passa da buone prestazioni a serate come quella di Firenze" ci spiega ai nostri microfoni il collega di Mediaset e voce di Teleradiostereo Andrea Di Carlo. "La società tratta tutti i risultati allo stesso modo. Di Francesco qualche settimana fa sembrava dovesse essere mandato via, ora invece pare che la situazione sia rientrata".

A mancare, più che l'allenatore, sembrano essere i giocatori: "Rispetto alla passata stagione mancano diverse pedine, non tanto in termini di qualità ma di personalità. La squadra è stata assemblata senza quel sentimento battagliero che invece aveva contraddistinto le formazioni degli anni scorsi. Si sente la mancanza in campo di certi guerrieri come Strootman e Nainggolan. La Roma d'oggi patisce molto i momenti di difficoltà, spesso non riesce a reagire. Soprattutto quando è mancato De Rossi si è visto che la squadra non aveva una guida, che era una nave senza capitano".

Troppo pesanti le cessioni in estate ma soprattutto gli arrivi non sono stati all'altezza delle aspettative: "Credo il mercato estivo abbia indebolito la Roma. Sono stati ceduti dei giocatori importanti, giocatori che venivano considerati al pari di fratelli da quelli che sono i veterani del gruppo. E' innegabile che anche all'interno del gruppo ci sia stata una certa delusione per le scelte che sono state fatte". 

La delusione più grande risponde al nome di Pastore: "L'argentino è indietro fisicamente. Il campionato francese non è allenante, in Italia il ritmo è tre volte più veloce. Contro la Fiorentina pareva essere un ex calciatore e quella è stata l'ultima di molte prestazione insufficienti. A livello finanziario è stata un'operazione folle, costa 9 milioni lordi all'anno per altri quattro anni".

A mancare sono state poi anche le prestazioni di quelli che sono considerati i punti fermi della squadra: "Stiamo assistendo alla peggior stagione di sempre di Florenzi, anche Fazio fino ad oggi è stato un disastro, De Rossi ha giocato solo un terzo delle partite, Dzeko è rimasto a lungo senza segnare, Perotti invece non gioca quasi mai mentre El Sharaawy va a corrente alternata. Quando ti vengono a mancare i tuoi uomini chiave è normale che fai difficoltà".

La vera sorpresa è Zaniolo, le cui movenze ricordano quelle di un giovane Totti: "Ci sono della analogie anche se Totti è e sarà ineguagliabile. Alcune giocate, lo stile della corsa ricordano il capitano. La forza di questo giovane è nella testa, non è assolutamente un fuoco di paglia. Lotta su ogni pallone ma allo stesso tempo è elegante nelle giocate. Un giocatore d'altri tempi, anni '80, un Tardelli della nostra epoca, un tocco di vintage all'interno di un mondo di squali. Quest'anno ha debuttato in Champions, sta sera si giocherà un ottavo da titolare inamovibile. Le caratteristiche sono quelle di un predestinato".

Solo in Champions la Roma ha saputo dimostrare una certa maturità: "La prestazione più bella si è vista nel primo tempo contro il Real, fino al gol sbagliato da Under. Nel complesso però tutto il girone è stato ottimo, la Roma ha dimostrato quella maturità che invece in campionato è mancata. Lo scorso anno si è cambiata mentalità, si è cambiato l'approccio all'Europa. La Roma non si sente più fuori luogo in Champions. Contro il Porto se la può giocare. I portoghesi sono una squadra difficile da decifrare, un turno solo all'apparenza leggero ma che invece può nascondere più di qualche insidia. Sta sera i giallorossi devono essere bravi a chiuderla subito, senza prendere gol, altrimenti il ritorno può essere davvero insidioso".

Sognare non costa nulla anche se sarà difficilissimo ripetere l'impresa della passata stagione quando la Roma andò ad un passo dalla finale dopo aver eliminato il Barcellona di Messi: "E' giusto pensarla così anche se questa Roma è molto più fragile di quella dello scorso anno. Credo che raggiungere i quarti possa essere giù un ottimo risultato, poi contro uno squadrone si può provare a fare l'impresa anche se le imprese si chiamano così proprio perché non sono ordinarie"

 

 

Sezione: Esclusive / Data: Mar 12 febbraio 2019 alle 17:39
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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