Otto allenatori in corsa per la gloria in Europa League: dal pluripremiato Emery alla sorpresa Trpišovský, passando per Carlo Ancelotti, abituato ad alzare coppe più nobili fino a Maurizio Sarri, la cui Europa minore potrebbe riscattare una stagione a dir poco complicata:
Unai Emery - Arsenal
Il re dell'Europa League: tre volte alzata con il Siviglia. Ci riprova con l'Arsenal dopo i fallimenti in Champions sulla panchina del Paris Saint-Germain. Ha tutto per arrivare fino in fondo: conoscenza del torneo, spessore tecnico della squadra e una rosa adeguata alle ambizioni. Unico possibile freno, una Premier League che toglie energie. E magari cambiare atteggiamento nelle partite in trasferta: con BATE Borisov e Rennes è stato possibile rimontare. Ora però il livello delle avversarie si alza. 4-2-3-1 il modulo prediletto.
Javi Calleja - Villarreal
40 anni, ha il Villarreal nelle vene. Ha fatto la trafila a livello di panchina fino alla prima squadra, condotta nel 2017-18 alla qualificazione in Europa League. È tornato al capezzale del Villarreal a fine gennaio, prendendo il posto di Luis Garcia e raccogliendo la squadra al penultimo posto. I risultati sotto la sua guida sono immediati e dopo un mese e mezzo di lavoro il submarino amarillo è riemerso ed è attualmente fuori dalla zona retrocessione. Tutto questo andando avanti in Europa League.
Maurizio Sarri - Chelsea
A 60 anni è alla sua prima esperienza all'estero da allenatore. Ed è come se valesse per sette anni. Da agosto in poi è successo di tutto: dal Sarri ball che ha convinto i tifosi dei Blues alle prime perplessità emerse dopo i primi risultati negativi, fino alla contestazione aperta del pubblico e all'ammutinamento di Kepa in finale di Carabao Cup. Toccato il fondo, Sarri e il Chelsea stanno pian piano risalendo. Difficile immaginare una sua conferma a fine stagione, ma una vittoria in Europa League potrebbe cambiare tutto.
Carlo Ancelotti - Napoli
"Preferisco la Coppa" è il titolo del suo libro, a specificare la sua preferenza per la competizione internazionale. De Laurentiis l'ha scelto proprio per portare il Napoli a uno step successivo. Sfortunato in Champions, l'Europa League è una competizione alla quale la squadra punta forte, nel trentennale dell'unico trofeo europeo vinto. L'esperienza del tecnico di Reggiolo, capace di alzare da allenatore 3 volte la Champions League, può fare la differenza.
Adi Hutter - Eintracht Francoforte
49 anni, il tecnico austriaco dopo aver vinto il titolo sulla panchina dello Young Boys, spezzando il dominio del Basilea, è riuscito nell'impresa di non far rimpiangere Niko Kovac, tecnico che ha riportato in Europa l'Eintracht. Nonostante le cessioni di Wolf e Boateng sta facendo faville sia in patria, nonostante a inizio stagione lo davano fra i candidati alla retrocessione, sia in Europa dove ha spazzato via Lazio e Marsiglia, fino a squadre di esperienza come lo Shakhtar e l'Inter. 3-4-1-2 il suo modulo preferito.
Marcelino Toral - Valencia
Ha riportato il Valencia nella dimensione europea dopo anni di delusioni. Gioca un calcio sobrio, tradizionale: 4-4-2 con due esterni di spinta e una fase difensiva molto attenta. Non a caso il suo Valencia ha la seconda miglior difesa della Liga. Il gol, con giocatori come Rodrigo, Santi Mina, Gonçalo Guedes e Gameiro, prima o poi arriva.
Jindřích Trpišovský- Slavia Praga
43 anni, allo Slavia Praga dal dicembre 2017. Presa la squadra in corsa, l'ha condotta alla qualificazione ai preliminari di Champions League. Attualmente primo in campionato, è l'autore della più bella favola di Europa League: una squadra in grado di eliminare niente meno che il Siviglia, ribaltando una situazione di svantaggio ai supplementari. 4-2-3-1 il modulo utilizzato.
Bruno Lage - Benfica
42 anni, è arrivato a stagione in corso cambiando la storia del Benfica in questa stagione. Il club più titolato del Portogallo era reduce da una pessima Champions League e un campionato dove era costretto a inseguire il Porto. Dal suo insediamento sono arrivate nove vittorie consecutive e un pareggio, con il fiore all'occhiello del successo nello scontro diretto proprio contro il Porto. Promosso dalla squadra B, ha pienamente convinto la dirigenza. 4-4-2 offensivo il modulo utilizzato.
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