Slavia Praga e Siviglia avevano certo promesso divertimento ma quanto accaduto questa sera a Praga è andato oltre a ogni plausibile previsione, con una partita che non solo si è giocata ben oltre i novanta minuti canonici sforando nei supplementari, ma che anche nei due periodi extra non ha lesinato emozioni. Dopo aver recuperato due svantaggi nei tempi regolamentari, il Siviglia si è portato per la prima volta e in modo decisivo in vantaggio pochi minuti dopo l’inizio del primo supplementare, costringendo perciò uno Slavia Praga che non aveva ormai nulla da perdere a sbilanciarsi in avanti. Lo sforzo dei cechi è stato premiato prima con il gol del 3-3 che sarebbe stato insufficiente per proseguire il cammino in Europa League, poi con la rete, questa volta decisiva, del 4-3 arrivata al 120°. Come successo all’andata con il gol del 2-2, lo Slavia sembra aver giocato con il favore degli dei del calcio dalla sua parte vista la sfortunata traiettoria presa dal pallone svirgolato da Kjaer, pallone che è entrato in porta mentre il difensore dei sivigliani tentava goffamente di rimediare all’irrimediabile.

La squadra di Pablo Machín sembrava aver fatto pace con i fantasmi dell’andata, quando per due volte gli spagnoli sono stati rimontati al Sánchez Pizjuán, con il pareggio finale di Kral realizzato, come già detto, in modo davvero casuale. Ben Jedder e Munir avevano risposto alle reti di Ngadeu-Ngadjui e di Soucek e, al 98°, Franco Vásquez aveva siglato il vantaggio che aveva illuso gli andalusi riguardo alla conquista della qualificazione. Alla rete da vero opportunista dell’italo-argentino aveva però risposto subito Van Buren, lasciando aperte le speranze dello Slavia quando mancava ancora un tempo supplementare e qualche minuto. Il calcio, si sa, può essere magnanimo e crudele e, questa sera, ha deciso di punire la squadra che, come nessun’altra, ha saputo vincere in questa coppa, con l’imprecisa respinta di Kjaer che rischia di costare ai sivigliani ben più di una eliminazione. Il passaggio ai quarti doveva essere una formalità e invece, oltre duecento minuti dopo, la posizione di Pablo Machín sembra essere più traballante che mai. Onore invece allo Slavia Praga che è stato audace fino all’ultimo minuto e che si è portato un pizzico di sana fortuna dalla sua parte. I tifosi della squadra con la grande stella cucita sul petto sicuramente ricorderanno a lungo questi ottavi di finale.

Sezione: Europa League / Data: Gio 14 marzo 2019 alle 23:49
Autore: Francesco Paissan
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