“Der Traum geht wieder", come dicono in Germania. Il sogno dell’Eintracht Francoforte in Europa League continua: le Adler si prendono un altro scalpo di primissimo piano, quello dell’Inter, vincendo una partita storica a San Siro. Uno 0-1 firmato Luka Jovic che entrerà negli annali, perché arrivato in uno stadio magico per la storia del calcio, con 13500 tifosi al seguito dalla Germania che hanno cantato (e incantato) per 90 minuti. Unito allo 0-0 dell’andata, vale il biglietto per i quarti di finale per la squadra di Adi Hütter, che la partita l’ha vista dalla tribuna per squalifica, ma l’ha vissuta come in campo.

Basta una rete, ed è un bene per l’Eintracht visto il quantitativo enorme di occasioni buttate al vento soprattutto nel secondo tempo. Quella rete che è sufficiente la segna Jovic, come al solito: centro numero 22 in stagione per l’attaccante serbo inseguito da mezza Europa, fresco 21enne lo scorso dicembre e uomo nettamente più pericoloso e migliore tra i suoi. Rispetto all’andata ha la giusta freddezza per trovare la porta dopo 5 minuti e condizionare immediatamente la partita, mettendola di fatto in discesa per la sua squadra. Lui stesso, come il connazionale Gacinovic, avrebbe poi più possibilità per fare 0-2 e mandare i titoli di coda ben prima del triplice fischio finale, ma si trova di fronte un Handanovic che prova a tenere in piedi un’Inter allo sbando.

La differenza a livello fisico e di fiducia tra le due squadre in campo è abissale: l’Inter dopo il primo tempo perde anche la fiducia dei tifosi (già poca), che invitano la squadra a tirare fuori gli attributi. La risposta in campo è scarsa anche di nervi: dalla paura si passa al caos psicologico, con palloni buttati a caso verso l’area senza una precisa idea di cosa volerci fare. Dice ‘grazie’ Kevin Trapp, dice grazie ancora più forte un Makoto Hasebe sempre più leader della difesa, impostato da Kovac in quel ruolo e ancora una volta, come all’andata, perfetto in ogni chiusura su ogni pallone transitato nelle sue zone. Spalletti prova ad affidarsi anche ai primavera, per mancanza di alternative, ma non basta.

Il posto tra le migliori quattro, alla fine, se lo prende meritatamente l’Eintracht Francoforte: dopo Marsiglia, Lazio e Shakhtar, le Adler strappano lo scalpo anche all’Inter, un’altra sulla carta di caratura superiore. Ma quest’anno per le Adler la carta conta nulla. Anche in un doppio scontro in cui non ha brillato, l’Eintracht si è portato a casa quello che desiderava più dell’Inter: la qualificazione. E sì, il sogno può davvero continuare.

Sezione: Europa League / Data: Gio 14 marzo 2019 alle 23:00
Autore: Giorgio Dusi / Twitter: @Gio_Dusi
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