Nella testa dei napoletani forse avanzava il desiderio del doppio scontro con l’ex Maurizio Sarri e il suo Chelsea, ma alla fine il Napoli dovrà accontentarsi di una trasferta sì a Londra, ma contro l’Arsenal. Dopo lo Zurigo e il Salisburgo, l’urna non è stata così clemente con la squadra di Carlo Ancelotti a cui è capitato uno degli avversari più duri rimasti in gioco in questa Europa League.

Certo, da questo punto in poi tutte le sfide diventano complicate, ma quella tra gli azzurri e i Gunners è una partita che sa già di finale: la squadra di Unai Emery, allenatore che alla guida del Siviglia ha dominato in lungo e in largo tre edizioni dell’Europa League (un vero e proprio record al pari di Giovanni Trapattoni), non solo è una delle più attrezzate per la vittoria finale, ma è anche una delle più agguerrite perché portare a casa un trofeo così importante salverebbe il volto di un’altra stagione passata quasi tutta al di fuori della lotta per il titolo.

Fino a oggi gli inglesi sono riusciti a compiere grandi imprese in Europa, ultima ma non meno importante la rimonta nella gara di ritorno degli ottavi di finale contro la sorpresa Rennes. E di certo un attacco come quello dei Gunners aiuta molto in queste circostanze: la squadra di Emery in campionato è la terza per numero di gol segnati, con 63 reti in 30 partite e 323 conclusioni tentate verso la porta in questo campionato. Inoltre, la trequarti offensiva dell’Arsenal vanta alcuni dei migliori nomi in giro per l’Europa, situazione che ci certo non aiuterà la difesa del Napoli, a volte un po’ troppo sbadata e sicura di sé.

Ma gli inglesi non sono una macchina perfetta come sembrerebbe almeno all’apparenza. Dietro a un attacco stellare e a un centrocampo ben fornito, c’è una difesa che non sempre è impeccabile nelle uscite: i tre giocatori della retroguardia spesso si sono resi autori di interventi da brivido, rimanendo il più delle volte in completa balia degli attaccanti avversari, soprattutto di quelli più veloci e scaltri. Sono 39 i gol subiti durante l’arco di questa Premier League, con la media di più di un gol incassato a partita, a cui si vanno ad aggiungere i 6 presi in Europa (0.8 a partita di media), una condizione che di certo farà sollevare il sopracciglio ad Ancelotti che potrà usare l’arma Milik in suo favore come mai prima in questa stagione.

La debolezza della difesa però non deve trarre in inganno il Napoli, che si troverà davanti un maestro dell’Europa League come Emery e una squadra con tanta qualità e voglia di vincere: il bilancio dell’ultimo scontro nella Champions League 2013/2014 recita un equilibrio perfetto (2-0 per l’Arsenal all’andata e 2-0 per gli azzurri al ritorno al San Paolo) e anche questa volta la sfida tra gli inglesi e i partenopei potrebbe regalare uno spettacolo degno della finale.

Sezione: Europa League / Data: Ven 15 marzo 2019 alle 17:11
Autore: Ada Cotugno
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