Sognavano forse una serata diversa i tanti tifosi del Napoli accorsi in Austria questo pomeriggio. Nonostante il risultato negativo però possono tirare un sospiro di sollievo: il 3-1 in favore del Salisburgo infatti non ferma la marcia degli azzurri che approdano ugualmente ai quarti di finale di Europa League.

Il 3-0 maturato al San Paolo all’andata, unito al gol segnato da Milik nei primi minuti della partita, hanno fatto da salvagente a una squadra che si è lasciata totalmente travolgere da un avversario forse non più forte, ma di sicuro più determinato a trovare la vittoria. Ecco perché dopo la bella sforbiciata del centravanti polacco che ha sancito il momentaneo vantaggio del Napoli, gli austriaci non si sono scomposti ma anzi, hanno fatto capire che la brutta trasferta della scorsa settimana scorsa è stata soltanto un brutto passo falso in una stagione sorprendente, sfruttando soprattutto le debolezze dell’innovativa coppia difensiva Luperto- Chiricheș.

E se in Italia non si erano visti i protagonisti più attesi, ecco che alla Red Bull Arena il padrone di casa Dabbur mostra ancora una volta perché il Siviglia si è mosso in fretta per assicurarselo per la prossima stagione: l’attaccante israeliano, quasi invisibile nella partita d’andata, con la rete del momentaneo 1-1 ha ribadito ancora una volta che a comandare in questa Europa League è proprio lui con le sue 11 reti segnate a partire dai preliminari della competizione.

A complicare la situazione degli azzurri poi ci ha pensato la rete del neo entrato Gulbrandsen, talento classe ’92 che quasi sicuramente infiammerà il prossimo mercato estivo, aiutato nei minuti di recupero dall’altro nuovo ingesso in campo, il centrocampista austriaco Leitgeb. A parte le due reti subite, comunque ininfluenti al fine del passaggio del turno, a preoccupare il Napoli deve essere il suo stesso atteggiamento in situazioni come quella di oggi: quando tutto sembra essere sotto controllo, ecco che la squadra di Carlo Ancelotti si appoggia sugli allori, non mostrando per niente quel cinismo e quella cattiveria utili per chiudere definitivamente i giochi.

Questa volta il vantaggio accumulato all’andata è servito da cuscinetto per non rovinare una qualificazione ormai messa in tasca, ma in futuro la troppa leggerezza degli azzurri potrebbe costare caro: da ora in avanti l’Europa League resta una questione esclusiva delle migliori squadre del continente che di certo non saranno così clementi con un avversario a cui manca il mordente necessario per vincere.

Sezione: Europa League / Data: Gio 14 marzo 2019 alle 20:45
Autore: Ada Cotugno
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