Diego Costa strikes again. Non è un film ma potrebbe benissimo diventarlo, specialmente dopo la clamorosa uscita di scena dell’attaccante dall’ultimo allenamento dell’Atletico. Costa avrebbe già finito la stagione in seguito alla maxi-squalifica di otto giornate seguita agli insulti verso l’arbitro Manzano. Con sette giornate rimanenti in Liga la stangata inferta alla punta spagnola significherebbe in pratica un ‘arrivederci al 2019/2020’ per lui. Lui però è Diego Costa, uno che solitamente non manca mai di dire la sua, anche e soprattutto in maniera accesa e teatrale. Secondo ‘As’ Costa si sarebbe presentato all’allenamento del mattino in maniera regolare, salvo poi rifiutarsi di scendere in campo con la squadra. Non ci sono, questa volta, problemi fisici per un giocatore che quest’anno ha saltato più di qualche partita per acciacchi vari, ma solo la volontà di esprimere il proprio scontento e il proprio disappunto nei confronti della squalifica e della multa che, irrimediabilmente, l’Atletico gli ha imposto.
Questo ultimo gesto potrebbe essere la più classica delle gocce che fanno traboccare il vaso che, in questo caso, sta per la pazienza della dirigenza Rojiblanca. La già opaca stagione dei colchoneros rischia di generare una polveriera che, con episodi come questo o come l’affaire Griezmann, non può che esplodere sebbene Simeone altro non voglia che tranquillità al momento. Il carattere di Costa è allo stesso tempo il punto forte e quello debole di un giocatore unico sotto ogni punto di vista. In battaglia Simeone ci va con lui ma in battaglia ci va anche da solo, Costa, contro chi vuole lui. In questo caso schierarsi contro la società prima ancora che contro la federazione sembra essere una mossa poco brillante. A questo però ci ha abituati quella che è una delle prime punte più forti del mondo.
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