Con più di un pensiero rivolto all'Atletico Madrid, la Juventus affronta in questo anticipo del venerdì sera l'Udinese di Davide Nicola per consolidare la leadership in campionato e fare alcuni esperimenti in vista della sfida di martedì sera contro i Colchoneros.
Ampio, ampissimo il turnover operato da Massimiliano Allegri che dà spazio a tutti quelli che, molto probabilmente martedì non ci saranno, eccezion fatta per Szczesny. Nel 3-5-2 disegnato dal tecnico livornese si rivede dal primo minuto anche Andrea Barzagli, peraltro insignito dei gradi di capitano e per Moise Kean, schierato al centro dell'attacco bianconero ed è proprio il millennial che la sblocca quando sono appena trascorsi 11'; gallopata di Alex Sandro sulla sinistra, tracciante rasoterra dove il ragazzo di Vercelli sfugge alla guardia di Nuytinck ed in spaccata fulmina Musso: 1-0. Una volta risolto il problema di sbloccare la partita, la Juve può permettersi di giocarla in scioltezza, cercando di sviluppare con armonia la manovra e talvolta tentando qualche giocata più ardita. Il primo fuori programma per Allegri arriva però alla metà della prima frazione, quando Barzagli fa un cenno alla panchina, obbligando Bonucci (destinato a riposare, ndr) a svestire la tuta ed entrare. Chi invece si sente particolarmente a proprio agio è Moise Kean che al 39' chiude la contesa; lanciato in campo aperto da un clamoroso errore in disimpegno di Fofana, vince il contrasto con Opoku e una volta entrato in area, con un colpo di punta in stile futsal fredda Musso anche grazie alla deviazione di Wilmot: 2-0.
Con il risultato ormai in cassaforte, la ripresa assume più i contorni di un passaggio obbligato in attesa di Griezmann e compagni anche se Nicola non si dà completamente per vinto e decide di fare un cambio iperoffensivo andando a togliere Wilmot, protagonista in negativo in occasione del raddoppio per inserire Kevin Lasagna in attacco. Chi però non ha ancora voglia di mettere i titoli di coda sulla contesa è sempre Moise Kean che al 21' sfida di fisico e velocità Opoku, lo batte ed il difensore friulano lo stende; rigore solare che l'arbitro Chiffi decreta ed Emre Can trasforma con disinvoltura: 3-0. Gli ospiti alzano definitivamente bandiera bianca 4' più tardi; cross dalla destra di Spinazzola ed inserimento imperioso di Matuidi: 4-0.
Nel finale c'è giusto il tempo per vedere l'ingresso di Paulo Dybala, a cui il tecnico concede una sgambata di una ventina di minuti in cui la Joya fondamentalmente va a verificare la tenuta del suo piede dopo il problema avuto e l'esordio in serie A del classe 2000 Hans Nicolussi Caviglia ma anche per il gol della bandiera di Kevin Lasagna che con un sinistro chirurgico fulmina Szczesny sul palo lungo: 4-1. Rete che comunque non scalfisce il successo della Vecchia Signora che festeggia così il giorno della Festa della Donna ed ora si può finalmente buttare anima e corpo verso l'Atletico Madrid puntando alla storica remuntada.
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