Il 28 marzo 1993 Francesco Totti esordì in Serie A. Mancavano tre minuti alla fine di Brescia-Roma, quando l'allora allenatore dei giallorossi Vujadin Boškov decise di buttare nella mischia un giovane della primavera, appena aggregato alla prima squadra. Totti entrò al posto di Ruggiero Rizzitelli e fece in tempo a toccare un solo pallone che portò verso la bandierina per perdere tempo. Proprio per questo l'esordio del giovane, sconosciuto ai più, passò inosservato.

 

Il debutto da titolare avvenne il 15 dicembre 1993 in Coppa Italia contro la Sampdoria, sotto la gestione di Carlo Mazzone. Il tecnico romano vide immediatamente in Totti un enorme potenziale ed ebbe un ruolo fondamentale nella crescita del giovane talento, proteggendolo da facili entusiasmi e dalle feroci critiche dei giornalisti. Nella stagione 1994/95 siglò il suo primo gol in Serie A contro il Foggia. Totti continuò ad incrementare il suo minutaggio fino a diventare un titolare in pianta stabile. Nel 1996 Mazzone lascia la Roma e al suo posto subentra l'argentino Carlos Bianchi. Il rapporto tra quest'ultimo e Totti fu pessimo, tanto che Er Pupone rischiò di andarsene dai giallorossi. Durante la stagione Bianchi venne esonerato e per l'anno seguente la Roma ingaggia Zdeněk Zeman. Con il boemo si concluse il periodo di crisi e Totti potè esprimere nuovamente la sua classe cristallina in campo. Zeman riuscì a sfruttare al meglio le sue caratteristiche e gli trovò la posizione perfetta nei suoi schemi di gioco. Totti migliorò così molto anche dal punto di vista fisico e tattico. Nel 1998, a 22 anni, divenne il nuovo capitano della Roma. Nella stagione 2000/2001 vinse da protagonista lo scudetto, dopo un lungo testa a testa con la Juventus. L'annata successiva esordì in Champions League e vinse la Supercoppa Italiana.

 

A livello di nazionale rimane ben impresso il nome di Totti soprattutto per ciò che fece nel 2006. Fu infatti uno degli eroi di quell'estate tedesca, quando gli azzurri riuscirono a conquistare la Coppa del Mondo. Indimenticabile è il suo sguardo prima di calciare il rigore decisivo contro l'Australia, che sancì il passaggio ai quarti di finale. Ma la strada per arrivare a questo torneo non fu facile. Il 19 febbraio 2006, a soli quattro mesi dal Mondiale, si ruppe il perone a causa di un brutto intervento del giocatore dell'Empoli Richiard Vanigli. Fu una vera e propria corsa contro il tempo per recuperare dal grave infortunio, dove, però, ebbe sempre il supporto del commissario tecnico Marcello Lippi, che non poteva fare a meno di un giocatore così fondamentale.

 

Nell'ambito della Champions League Totti ha il record di gol più anziano da quando la competizione possiede tale nome. Lo infranse il 30 settembre 2014 quando segnò un gol di pregevole fattura contro il Manchester City, all'età di 38 anni e 3 giorni, battendo in questa speciale graduatoria Ryan Giggs, a segno a 37 anni e 9 mesi. Il 25 novembre seguente migliorò ulteriormente il record di marcatore più anziano della competizione grazie ad una rete su punizione realizzata contro CSKA Mosca, all'età di 38 anni e 59 giorni. L'8 marzo 2016 gioca la sua ultima partita di Champions al Bernabeu contro il Real Madrid, che al momento della sua uscita dal campo gli tributa una grandiosa standing ovation.

 

Il 28 maggio 2017 è il giorno del suo addio al calcio giocato. Al triplice fischio lo stadio scoppia in un pianto triste e malinconico. L'eroe e il simbolo degli ultimi 24 anni di storia del club era giunto al suo canto del cigno. Fu un giorno triste per tutti coloro che amano questo sport, quando Totti dopo un discorso molto difficile, a causa della tanta commozione, lasciò per l'ultima volta il prato dell'Olimpico da giocatore della sua cara Roma.

Sezione: Storia / Data: Gio 28 marzo 2019 alle 19:10
Autore: Andrea Lizzano
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