Manchester United sempre più giù. Sembra davvero passata un'eternità da quei tempi in cui i Red Devils erano capaci di dominare in Premier e in Europa. Una vera e propria maledizione si è abbattuta sull'Old Trafford: dopo l'addio di sir Alex Ferguson, tralasciando la breve parentesi positiva con Mourinho, nonostante centinaia di milioni di euro spesi sul mercato, è crisi profonda. La squadra più gloriosa d'Inghilterra, lo dicono i numeri, è entrata da tempo in un tunnel di cui nessuno sembra riuscire nemmeno a intravedere l'uscita.
Anche contro un Newcastle da zona retrocessione, è arrivata l'ennesima sconfitta di questo straziante inizio. Un ko che però è tutt'altro che una novità. La stagione è cominciata male e pare continuare peggio: 12esimo posto in classifica, gli stessi punti di realtà come Sheffield United e Brighton ed un'identità di squadra che si fatica a trovare.
Eppure le qualità, almeno sulla carta, ci sarebbero: c'è Pogba, ci sono Rushford e Mata, c'è Maguire, difensore sul quale si in estate si è investito un'enormità in estate. La filosofia era chiara: uno United giovane, che ha puntava sul vivaio, per ripetere almeno in parte le operazioni che portarono alla nascita della mitica Class of '92. Ma la crescita di McTominay e Greenwood non basta per risollevare le sorti del club, ceduti Lukaku e Sanchez, non si è pensato a sostituirli con giocatori all'altezza. Resta la sensazione quindi che questa squadra sia costruita male e che, salvo qualche colpo dei singoli, il potenziale sia inferiore a quello degli anni scorsi. Difficile così competere ad alti livelli, difficile puntare ad obiettivi importanti.
L'altro problema porta il nome di Pogba, non leader come la società vorrebbe ma separato in casa. Il francese, pentito da tempo di essere tornato all'Old Trafford, nell'ultima estate è stato trattenuto contro la sua volontà. Un mossa che si è rivelata controproducente visto che ora in rosa c'è un giocatore svogliato e con le valige in mano.
Che fare? I tifosi, infuriati per le prestazioni decisamente insufficienti della squadra, chiedono ora la testa dell'allenatore. Ole Gunnar Solskjaer è passato dall'essere il prodigio di casa adorato da tutti al tecnico che nelle prime otto giornate di Premier è riuscito a fare peggio di David Moyes, Louis Van Gaal e José Mourinho. Per trovare una partenza peggiore per il Manchester United bisogna tornare indietro esattamente di trent'anni. L'idea dell'ennesimo ribaltone, che vedrebbe l'allontanamento di Solskjaer e l'arrivo di un nuovo tecnico di spessore internazionale, chiamato a riuscire dove tutti hanno fallito dopo Sir Alex. Ci sarebbe persino chi rimpiange Mourinho, ma il nome più gettonato è quello di Massimiliano Allegri, seguito da quel Mauricio Pochettino in crisi al Tottenham dopo averlo portato fino alla finale di Champions League persa con il Liverpool. Ce la farà l'ex Juve a raccogliere l'eredità pesantissima di Ferguson? Difficile dirlo, l'operazione pare essere davvero una mission impossible.
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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