Claudio Marchisio, 389 presenze ufficiali con la maglia della Juventus e 55 con la Nazionale, quest'oggi in conferenza stampa ha annuciato il suo addio al calcio giocato: "Non basta solo il talento, ma anche la dedizione e la fortuna. Io ho avuto tanta fortuna nella mia carriera, sono riuscito a prendere quel treno che passa una sola volta nella carriera. Ringrazio tutti gli allenatori e i miei compagni, è stato un sogno che ho vissuto con tutto me stesso. Alla Juventus, ma anche all'Empoli e allo Zenit. Questa estate ho trascorso momenti molto complicati, ero dentro una riabilitazione e in me era scattato qualcosa: lavoravo per tornare in campo, ma la mia testa voleva fare qualcosa e il corpo non reggeva più. Se non puoi dare quello che hai sempre dato era giusto arrivare a questa decisione, a prescindere dall'età. L'importante è quello che senti dentro. Sono arrivate anche offerte importanti, da altri Continenti e Paesi, ma dentro di me sapevo che non avrei rispettato quello che è Claudio. Da lì sono arrivato a questa decisione. Ho vinto tantissimo e queste saranno emozioni che rimarranno per sempre dentro di me: voglio ringraziare davvero tutti, a partire dalla mia famiglia che è sempre stata al mio fianco. Il mio sogno è sempre stato quello di arrivare alla Juventus e di giocare nella mia squadra del cuore e questo sogno l'ho realizzato soprattutto grazie alla mia famiglia. Ora cambia tutto e mi è sempre stato insegnato di non aver paura del futuro. Non ho ancora in mente cosa farò, non mi precludo nulla e non so se continuerò nel calcio oppure no. Adesso è giusto che io mi prenda un po' di tempo per pensare al mio futuro". 

Tornare in Italia? Le offerte c'erano ma Marchisio non ha mai preso in considerazione offerte dalla Serie A: "Da lì la decisione di andare allo Zenit. Quest'anno ho dovuto rescindere il contratto con lo Zenit per una questione di rispetto. Sapevo che avrei saltato gran parte della stagione, quindi mi sembrava scorretto nei loro confronti prendere questa decisione. Come ho detto prima la tua voglia di continuare c'è sempre, ma devi guardarti dentro e capire se sei in grado di restare a quei livelli. E se dopo ogni partita sai che hai dato tutto te stesso, ma non sei riuscito a fare certe cose che voleva fare la tua testa, capisci che è il momento di dire basta". 

Una carriera fatta di tanti successi ma anche di qualche rimpianto: "I miei rimpianti sono stati quelli di non aver vinto la Champions con la Juventus e non vincere l'Europeo con l'Italia. L'anno della Serie B per me è stato importante e in quel momento lì era solo indossare la maglia della Juventus, non indossarla in Serie B. Io in quel momento ero felicissimo e dovevo sfruttarlo al massimo". 

Fra tutte c'è una partita che il centrocampista vorrebbe rigiocare: "Vorrei rigiocare la finale di Berlino, quella contro il Barcellona. Fu una finale molto combattuta e se ci fosse un modo di rigiocare una parte del secondo tempo sarebbe un sogno. Futuro? Non mi precludo nulla, ho bisogno di tempo per pensarci bene. Devono essere decisioni prese con il tempo giusto". 

Ora spazio ai giovani, a quelli che possono diventare i nuovi Marchisio: "Sensi e Barella stanno dimostrando grandi cose. La Nazionale italiana ha bisogno di talenti, non solo nuovi Marchisio o nuovi centrocampisti. Negli ultimi anni si sta facendo un ottimo lavoro e da italiano mi auguro che il prima possibile la Nazionale possa tornare ai livelli di anni fa".

Sezione: Approfondimenti / Data: Gio 03 ottobre 2019 alle 16:27
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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