L’Europa calcistica traballa. D’un colpo, gli equilibri dell’ultimo quinquennio sembrano venuti meno. Colpa di risultati inaspettati e sorprendenti arrivati quasi in contemporanea nelle ultime due settimane. Non si può affermare che il ciclo delle regine nazionali sia destinato a concludersi ora, ma è lecito affermare di un ridimensionamento, talvolta grande e talvolta piccolo. In Italia, la Juventus ha tirato il freno a mano dopo un avvio di stagione fatto di vittorie a ripetizione. Dopo quattro stagioni di dominio assoluto, è arrivata l’abdicazione in Coppa Italia. E se il campionato resta saldamente nelle mani dei bianconeri, con tanto di imbattibilità, sorprende il pari interno contro il Parma, a dimostrazione che qualche ingranaggio della macchina torinese non è ben oliato. Non se la passa meglio il Paris Saint Germain: i dominatori dell’ultimo quinquennio nel calcio francese sembrano aver perso smalto e l’inavvicinabilità messa in mostra ad inizio stagione. Nel giro di meno di un mese, i parigini hanno salutato clamorosamente la Coppa di lega e l’imbattibilità. In Spagna, il Barcellona deve fare i conti con gli acciacchi di Leo Messi e con un problema legato alla trasferta: nelle ultime quattro partite tra Liga e Copa del Rey sono arrivate due sconfitte a fronte di due vittorie. Poco per un club come quello catalano. Chi sta vivendo una stagione sorprendentemente complicata è il Bayern Monaco. I campioni in carica della Bundesliga stanno balbettando per la prima volta dopo sei stagioni di dominio. Lo certificano i numeri: secondo posto in campionato a 6 lunghezze di distacco dal Borussia Dortmund e solamente 6 clean sheet stagionali. Cifre impressionanti per una corazzata, che, forse, inizia a mostrare necessità di rinnovamento. In Premier League, regna l’equilibrio, ma dopo l’alternanza sul trono da parte di Chelsea e Manchester City nell’ultimo quinquennio sembra tirare aria di novità con il Liverpool tornato più che mai solido e minaccioso.

Come si spiega questa improvvisa serie di cambiamenti? In primis, nulla è eterno. Dunque, anche la più granitica dittatura sportiva è destinata a subire ridimensionamenti, seppur provvisori, o addirittura ad esaurirsi. Dunque, l’invincibilità a cui questi colossi ci hanno abituato in campo nazionale può legittimamente essere incrinata, almeno per una stagione, nell’attesa di comprendere se si prospetterà un cambio della guardia. Nel caso di Juventus, PSG e Barcellona, però, le difficoltà riscontrate nell’ultimo mese potrebbero anche essere dettate da una preparazione atletica particolare, volta a fornire una partenza micidiale nella prima fase della stagione ed un finale in crescendo. Dunque ora queste formazioni si troverebbero in un momento di ricarica delle batterie nell’attesa della volata verso gli incontri cruciali. Il pericolo di questo sistema di gestione delle forze può comportare brutti effetti collaterali, come le inattese eliminazioni nelle Coppe nazionali o le battute d’arresto nei rispettivi campionati. È il prezzo da pagare per chi sogna di sollevare la Champions League, Real Madrid permettendo.

Sezione: Editoriale / Data: Gio 07 febbraio 2019 alle 14:30
Autore: Federico Mariani
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