C’è una grande differenza tra le due partite di questa settimana. Il Barcellona, una squadra forte, con esperienza e tecnica sopraffina, in cui la squadra di Pirlo ha avuto tante difficoltà di approccio alla gara, grazie anche all’assenza di Ronaldo. E Lo Spezia, altra squadra di categoria inferiore rispetto alle normali squadre di serie A (8 giocatori che provengono dalla serie B), in cui la squadra bianconera ha avuto la meglio. Quando hai un fuoriclasse come Ronaldo che entra nella ripresa e in 5 minuti ti risolve un match che stava diventando complicato, non è certamente un caso. Nel primo tempo una Juve sprecona, con una fase difensiva altalenante, subendo il pareggio. Nella ripresa, dopo l’entrata di Cr7, risultato in cassaforte e finalmente 3 punti importanti, al di là del gioco o della prestazione in generale. Il centrocampo più sicuro, con Arthur che toccava un’infinità di palloni e un McKenny a tutto campo che si inseriva facilmente anche in fase offensiva. Lunga vita a Cuadrado sempre imprescindibile ed a Morata, sempre attivo alla partecipazione del gioco e alla manovra d’attacco. Manca ancora la famosa riaggressione che mister Pirlo cerca e vuole dalla sua squadra, ma anche in questo ci vorrà del tempo per acquisire certi meccanismi. Non è la gara contro lo Spezia che si possono tirare delle conclusioni o dei giudizi, perché la squadra ligure ovviamente non può essere paragonata ad una squadra di blasone o di livello. Bisognerà attendere. Già domenica prossima contro la Lazio sarà un test più probante e più attendibile nei giudizi (ancora di più della gara che affronterà la Juve mercoledì contro il Ferencvaros). Oggi l’arbitro Abisso non era al var ed è stato più obiettivo rispetto a quando si sposta dietro la macchina. Almeno non ha fatto dei danni irreparabili come le precedenti uscite.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 02 novembre 2020 alle 12:32
Autore: Salvo Campana
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