Non è una marcia scudetto per il momento quella della squadra bianconera.  5 pareggi, dove con Crotone, Verona e Benevento la squadra di Pirlo poteva e doveva assolutamente portare a casa il bottino pieno. Negli anni passati, i bianconeri sono passati per lo scudetto vincendo sempre contro le piccole, per poi gestire o vincere anche gli scontri diretti. Questa stagione sarà particolare e sicuramente in salita. Contro il Cagliari, avevamo visto dei miglioramenti sia nei movimenti e sia nel gioco complessivo. Ma contro il Ferencavors in Champions e infine contro il Benevento, la squadra si è sgretolata nuovamente in una fragilità caratteriale abbastanza evidente. Contro la squadra campana, dopo essere passata in vantaggio, con un goal capolavoro del solito Morata, non ha saputo gestire e controllare la gara, ricadendo in errori di tenuta, determinazione e di concentrazione. Un goal davvero rocambolesco quello del pareggio. Le uscite lentissime nel gioco di Arthur, facevano di Rabiot l’unico che cercava di far cambiare passo alla squadra senza successo e anche lui con errori di impostazione. Se ci aggiungiamo la giornata no di Cuadrado che è l’unico fin adesso con Danilo a tirare il carro di una ciurma discontinua e priva di idee, sfalda la Juventus in un cantiere ancora aperto e ricco di incomprensioni. Troppi passaggi imprecisi con errori pacchiani. Nella ripresa non si può contare un solo tiro in porta di Dybala, con una supremazia sterile priva di conclusioni e appoggi. Il famoso gioco veloce dal centrocampo in poi si bloccava bruscamente e tale ricerca spasmodica della velocità a tutti i costi, poneva in sé un freno abbastanza visibile ad un parco giocatori che, se non si adatta alla circostanza dei movimenti voluti e studiati in allenamento, si arrendeva alla loro stessa fragilità caratteriale e con poca evidenza tecnica. Nemmeno i consapevoli attori della panchina, riuscivano a dare quella marcia in più ad una squadra in difficoltà, risucchiati dalla poca voglia di fare la Juve, senza grinta e con quella fragilità mentale che il gruppo si porta dietro dopo essere passati in vantaggio, lasciando poi il pallino del gioco in mano agli avversari. Queste sono correzioni da fare nell’immediato, perché adesso il campionato sta diventando davvero complicato e difficile. Sabato prossimo non ci sarà neanche Morata per il derby, espulso a fine gara dopo essere stato letteralmente massacrato dai difensori campani senza nessuna tutela dell’arbitro. Nessuno regala niente alla Juve, nemmeno a fine gara, dopo i continui e ripetuti falli sopportati dallo spagnolo per tutti i 96 minuti.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 29 novembre 2020 alle 08:30
Autore: Salvo Campana
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