Settimana già importante e decisiva sul fronte bianconero. Giovedi 15 ottobre ci sarà l’assemblea degli azionisti per fare il punto sulle cessioni e acquisti di questa sessione di mercato anomala e particolare dettata dal Covid 19 sempre più presente in ogni parte del mondo. Secondo gli esperti, questa crisi nel calcio è soltanto iniziale, perché finchè non si apriranno gli stadi e non ci saranno i giusti introiti dettati anche dai diritti tv che caleranno in automatico, la situazione diventerà ancora più difficile e il prossimo anno ci saranno ancora maggiori difficoltà negli acquisti e nel fare mercato. Erano già stati previsiti acquisti attraverso scambi o prestiti (come disse lo stesso Paratici prima dell’apertura del mercato), essendoci pochi cash a disposizione. Tra i maggiori campionati c’è una grande differenza di spesa in negativo di circa 3 miliardi e mezzo di euro tra la sessione di mercato di quest’anno rispetto a quella dell’anno scorso, con la serie A che ha speso circa 250 milioni in meno rispetto alla sessione estiva del 2019-20 (la Premier inglese addirittura 1 miliardo di euro in meno), con molti pagamenti spostati di un anno o addirittura di due. In Italia, soltanto 2 acquisti hanno superato i 50 milioni di euro (Arthur e Osimhen) ma acquistati nel periodo pre-Covid. I restanti pochi acquisti tutti tra i 10 e i 20 milioni, con prestiti e diritti di riscatto. La Dirigenza è riuscita in poche ore (quasi a chiusura di mercato), ad eliminare un monte ingaggi pesante di Costa, De Sciglio e Rugani per poi affondare il colpo Chiesa. Essere creativi in questo mercato era di fondamentale importanza, legato a tutte quelle opportunità da saper e poter cogliere. Da Kulusevski acquistato prima del Covid, per finire a Chiesa, ultimo colpo colto come un’opportunità, con i costi del cartellino spalmati addirittura in 2 anni. Un risparmio del monte ingaggi totale della rosa di circa 60 milioni di euro. Ecco perché è possibile dare un 9 pieno in questo mercato estivo alla Juventus, fatto di tante problematiche non comuni, ma che tanti tifosi non comprendono o fanno finta di non capire il periodo che il mondo sta attraversando. Ma in questo momento Paratici sembrerebbe in bilico nella prosecuzione della propria avventura con la Juventus. Sarà un motivo legato a un taglio anche all’interno dovuto a dei costi anche numericamente esosi? Se fosse così, Cherubini prenderebbe il posto di Paratici avendo già un ruolo ben definito all’interno della società. Se non sarà così, evidentemente il rapporto tra Agnelli e Paratici non cammina più sulla stessa linea d’onda, con idee differenti che non collimano con la loro stessa filosofia calcistica fin adesso idilliaca per entrambi.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 12 ottobre 2020 alle 09:19
Autore: Salvo Campana
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