Ci sono voluti 1582 giorni per una sconfitta così netta della Juventus contro la squadra milanese. Quando il primo tiro in porta lo si effettua all’86 minuto con Chiesa, vuol dire che non ha funzionato niente. Nulla è ancora precluso per lo scudetto (la Juve deve recuperare una gara), ma certamente giocando con questa discontinuità sarà dura nella risalita. Una gara senza grinta e senza fame di vincere. Staticità impressionante, corsa a vuoto (non è stato un caso il nervosismo palese di Morata), ma soprattutto linee di passaggio mai produttive e senza idee. Se Hakimi era in una condizione di forma abbastanza positiva, non possiamo pretendere la luna da Frabotta su quella fascia. Se poi ci aggiungiamo la staticità di Ramsey e le passeggiate di Rabiot, senza muoversi con intelligenza e senza palla, c’è poco da fare. Ciò che Pirlo dovrà migliorare è la coesione dal primo minuto tra Kulusevski, Chiesa, Ronaldo e Morata. Bisognerà avere il coraggio di partire dall’inizio anche con questi 4. Studiare alcune posizioni e movimenti che possano essere fluttuanti anche per il centrocampo che è sempre e spesso statico, qualunque attore si presenti all’appello (tranne a volte McKennie). I due goal subiti sono abbastanza incomprensibili, soprattutto per il secondo. Un corridoio lasciato libero in maniera dilettantistica senza coprire come una squadra di serie A.  Contro la squadra milanese si può perdere, ma non si può perdere non giocando per 90 minuti. La continuità non è presente nella testa dei giocatori e l’allenatore dovrà dare anche una scossa, avendo il coraggio di cambiare ad inizio ripresa (non si possono fare le sostituzioni dopo il doppio svantaggio) e non essere sempre statici nelle posizioni che si assegnano, soprattutto quando devi attaccare ed imporre il proprio gioco. Mercoledì in Supercoppa dovrà esserci totalmente un'altra Juventus, quella dei 9 scudetti consecutivi.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 17 gennaio 2021 alle 23:16
Autore: Salvo Campana
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