Dici Valencia Club de Fútbol e non puoi certo non ricordare Santiago Cañizares. Leader e portiere dei pipistrelli, coi quali tra il 1998 e il 2008 ha vinto due Liga, due Copa del Rey, una Supercopa de España, una Coppa UEFA e una Supercoppa UEFA, è proprio lo storico ex portiere spagnolo che abbiamo intervistato in esclusiva nel giorno di Atalanta-Valencia. Con una chiacchierata sull'andata degli ottavi di finale di Champions League in programma stasera a San Siro, ma anche sulle dichiarazioni post-sorteggio del presidente nerazzurro Percassi che dalle parti del Mestalla tanto hanno fatto discutere.
Cañizares, togliamoci subito il dente: chi considera favorito per passare ai quarti?
"Non c'è nessun favorito, e non lo dico per essere banale. Atalanta e Valencia, ora come ora, hanno entrambe il 50% di possibilità di passare il turno. Se in passato avrei scelto il Valencia senza pensarci due volte, oggi l'Atalanta è infatti una squadra con un entusiasmo pazzesco che sta dimostrando di potersela giocare contro chiunque".
Settimo in classifica nella Liga, eliminato a sorpresa dal Granada in Copa del Rey, ma allo stesso tempo detentore della medesima coppa e alle fasi finali di Champions dopo ben otto anni: che squadra è oggi il Valencia?
"Una squadra dai due volti: anche se in campionato non sta entusiasmando, in Europa è infatti riuscita a ottenere risultati strepitosi. Su tutti, la vittoria a Stamford Bridge contro il Chelsea o quella della Johan Cruijff Arena contro l'Ajax. Due successi storici e meritati, non arrivati per caso, che hanno sicuramente dato una bella scossa psicologica a tutta la rosa di mister Celades".
Nonostante l'entusiasmo e la grande voglia di continuare a stupire, a San Siro stavolta arriva però un Valencia in piena emergenza, specialmente in difesa.
"La mancanza dei due difensori centrali è un problema tremendo, lo ammetto. A Valencia non dormiamo bene da tempo visto che Mouctar Diakhaby è in fase calante rispetto allo scorso anno, mentre Eliaquim Mangala ha giocato pochissimo finora: in parole più semplici, questi due sostituti non sono minimamente all'altezza dei titolari. Proprio per questo sono convinto che stasera il Valencia debba attaccare fin dal 1' l'Atalanta sfruttando le sue rapide e imprevedibili transizioni dalla difesa, senza lasciare il pallino del gioco alla formazione di Gasperini e mettendole subito forte pressione".
Anche l'Atalanta, d'altronde, in difesa ha mostrato di avere qualche lacuna.
"L'Atalanta è una squadra molto forte soprattutto là davanti, con tanti calciatori capaci di far male e di segnare più di un gol a partita, ma dietro si lascia sempre ampi spazi. Anche il Valencia ha una grande qualità nel suo reparto avanzato, con diversi elementi di alto livello che possono sorprendere la retroguardia bergamasca in velocità e in profondità. Mi aspetto una sfida spettacolare e con massima intensità".
Chiosa, inevitabile, sulle tanto discusse dichiarazioni post-sorteggio di Antonio Percassi: "Il Valencia è un grandissimo regalo di Natale", le sue testuali parole.
"Una magnifica notizia, per il Valencia e non certo per l'Atalanta. Ricordo che da giocatore mi arrabbiavo tantissimo quando un nostro dirigente diceva pubblicamente che un determinato sorteggio gli era piaciuto e che avremmo passato il turno senza alcuna difficoltà. In questi casi, si nota chi lavora dietro a una scrivania e chi invece va in campo domenica dopo domenica: frasi di questo tipo hanno infatti l'effetto contrario di quello sperato, perché finiscono per caricare a mille il rivale creando troppe aspettative sui propri giocatori. Mai sottovalutare l'avversario nel calcio, servirebbe un po' più di cautela nel presentare un ottavo di finale di Champions".
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