Si fa più nebuloso il futuro del Paris Saint-Germain. Dopo una nuova campagna europea fallimentare e la panchina di Tuchel non solidissima, si sono aggiunte le dichiarazioni tutt’altro che tranquillizzanti di Mbappé.
Il francese classe ’98 ha espresso più di una perplessità alla stampa, riguardanti soprattutto il suo ruolo all’interno del PSG. Queste parole sono arrivate in seguito alla consegna dei premi stagionali della Ligue 1, dove ha monopolizzato la scena conquistando il premio di miglior giovane e miglior giocatore. Il dominio dell’ex Monaco è stato a tutti gli effetti imbarazzante rispetto alla concorrenza, sia esterna sia interna, diventando di fatto il faro di gioco e realizzativo dei parigini.
Le dichiarazioni assumono quindi valore a ragion veduta, Mbappé è attualmente il giocatore più decisivo del PSG e pretenderebbe che la società lo trattasse come tale, ma allo stesso tempo è perfettamente consapevole dei delicati e non sempre proficui equilibri dello spogliatoio dei campioni di Francia.
Sembra evidente come la rosa nel suo complesso abbia bisogno di un profondissimo rinnovamento per sostituire quei giocatori del primo ciclo degli sceicchi (Thiago Silva e Cavani soprattutto), la cui carta d’identità inizia a pesare, e coloro che sono già sicuri partenti come Rabiot. Il vero punto cardine diventa la gestione delle due primedonne, economiche e tecniche, dello spogliatoio.
Nonostante le prestazioni non sempre ai massimi livelli e i numerosi infortuni non sembra profilarsi con forza la possibilità che Neymar si allontani da Parigi almeno per quest’anno, visto il potenziale ammontare dell’operazione per portarlo in altri lidi con un contratto in scadenza nel 2022.
Un discorso analogo, forse ancora più estremo, va fatto per Mbappé, le cifre sarebbero ancora più alte rispetto al brasiliano e la prospettiva di lasciarsi sfuggire, per qualsiasi somma di denaro, uno se non il talento migliore di questa generazione è un’eventualità che Al-Khelaïfi non può e non vuole mettere in conto.
Il piano sembra definito nella sua tracciatura; il compito di Tuchel (o chi per lui) sarà quello di costruire un supporting cast più efficace e possibilmente più giovane di quello attuale, cercando nel frattempo di liberare quello spazio occupato, sia in termini di minutaggio sia di salari, dai tanti senatori e comprimari giunti, chi più chi meno, a fine corsa.
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