L’atto conclusivo della Nations League, una bella e meritata passerella per il percorso compiuto, mette a confronto Portogallo e Paesi Bassi nella prima edizione del secondo torneo per nazioni UEFA.

Moduli speculari per le due squadre in campo, entrambe col 4-3-3. Nessun cambio per gli Orange, Koeman ripresenta in toto l’undici capace di superare 3-1 l’Inghilterra dopo i supplementari. Portogallo che invece cambia modulo, lasciando in panchina João Felix per un esterno offensivo come Guedes e sostituendo Pepe con Fonte a causa dell’infortunio occorsogli in semifinale

Nonostante il peso non altissimo della posta in palio, il match prende la piega più classica per una finale. Gara bloccata in modo efficace dal Portogallo che lascia sfogare senza rischio alcuno il possesso olandese, concentrando le linee di passaggio avversarie attorno alla linea mediana.

Il piano dei lusitani passa alla fase di contrattacco con buoni numeri in termini di quantità, ma con pochissimi risultati effettivi, il più pericoloso tra i padroni di casa è Bruno Fernandes, centrocampista dello Sporting è la soluzione ricercata dagli uomini di Fernando Santos e l’ex Samp e Udinese si fa trovare tra le linee agendo a tutti gli effetti da trequartista.

Di altro registro l’inizio della ripresa, i primi dieci minuti vedono finalmente il ritorno dei Paesi Bassi in zona offensiva con qualche sbilanciamento a favorire le ripartenze Portoghesi, contenute bene in ripiegamento.

Al 60’, su una nuova azione in velocità, i difensori non riescono a coprire la percussione di Bernardo Silva che serve a rimorchio Guedes, il giocatore del Valencia controlla e battezza il il palo più lontano. La conclusione non è delle più irresistibili, ma tanto basta a piegare le mani di Cillessen e a dare il vantaggio al Portogallo.

Il risveglio orange si concretizza in modo alterno, l’ingresso di van de Beek, avvenuto pochi istanti prima del gol, nell'ormai consueto ruolo di falso nove viene letta con relativa disinvoltura dai centrali avversari, non dà molta linfa ai nuovi tentativi. Neanche l’ingresso di una punta di ruolo come Luuk de Jong riesce a smuovere l’equilibrio, tanto che è il Portogallo ad arrivare vicino al raddoppio.

Scivola così verso il triplice fischio una partita che nel bilancio complessivo premia senza dubbio il Portogallo, Cristiano e soci hanno saputo sfruttare la velocità in contropiede e gestire ottimamente il possesso avversario

 

Sezione: Nazionali / Data: Dom 09 giugno 2019 alle 22:43
Autore: Alberto Falcomer
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