Così fan tutte dicevamo, ma mica tanto. Il Salisburgo, non perdeva in casa da quando Margheritoni segnò col sedere, su calcio d’angolo battuto da Kekkonen, contro la Fiorentina (Mezzo destro, mezzo sinistro) ed il Napoli non vinceva in trasferta nella massima competizione europea da tre lunghissimi anni. Una vittoria, dunque, tutt’altro che scontata, tutt’altro che facile, come poi il campo ha dimostrato, ma una vittoria da grande squadra. Ancelotti, ha sorpreso nuovamente tutti. Nel pre-gara, le parole del presidente De Laurentiis erano state chiare: “Stasera gioca Milik” ed invece, mostrando ancor di più il polso della situazione Ancelotti, spegnendo così anche qualche mormorio fastidioso, manda in campo l’attacco dei piccoletti, scelta rivelatasi quanto mai azzeccata vita la difficoltà dei difensori avversari nel tenere la velocità degli avanti azzurri.
Una sera da quattro aspetti assai importanti
DRIES MERTENS - Ha prima raggiunto e poi superato Diego Armando Maradona nella classifica dei cannonieri di sempre del Napoli, ed ora ha l’obiettivo di raggiunge e superare Marek Hamsik, attualmente numero uno della speciale classifica. Record a parte, la doppietta di ieri è la risposta più forte alle parole del presidente Adl che senza alcun pelo sulla lingua lo aveva definito “Marchettaro”, forse, il folletto belga è ancora utile alla causa.
ALEX MERET - Se il Napoli è uscito vittorioso dalla gara contro gli austriaci e anche merito suo. Molto spesso si tende a santificare le gesta degli attaccanti, ma la disinvoltura con la qual questo ragazzo riesce a trasformare interventi assurdi in parate facili è disarmante. Fossimo in Donnarumma ci preoccuperemmo per il posto da titolare agli europei, fossimo nel Napoli allungheremmo il contratto con tanto di aumento salariale a quello che senza ombra di dubbio alcuno è il futuro della porta italiana.
LORENZO INSIGNE - Gli sono sempre stati contestati atteggiamenti puerili e poco edificanti per un capitano, gli è sempre stato contestato un carattere assai fumantino, ma ieri era, in pochi minuti, Lorenzo ha mostrato di meritare i galloni di capitano e di essere uomo vero. Ancora una volta escluso dall’undici iniziale, ha aspettato il suo momento ed ha fatto la differenza in campo. Ma poi nel dopo gara, sono arrivate le scuse ad Ancelotti in diretta Tv e l’ammissione di aver avuto atteggiamenti sbagliati. In un solo attimo Insigne si è ripreso il Napoli.
II GRUPPO - Si vociferava di un gruppo sull’orlo di una crisi di nervi, uno spogliatoio dove le rose ed i fiori non esistevano più. Ma poi, accade ciò che l’opinione pubblica proprio non si aspetta. Insigne segna un goal pesantissimo, un minuto dopo il pareggio dei padroni di casa, e corre ad abbracciare Ancelotti, ma non è l’unico. Tutta la squadra assale il mister in un abbraccio che sa di segnale forte, il Napoli si è ricompattato, il Napoli è ritornato.
Segnali importanti, non solo per la Champions, anche per la ricorsa al quel sogno chiamato scudetto.
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