La rovesciata è uno dei gesti tecnici più spettacolari e difficili da eseguire che si possano ammirare su un campo di calcio. Tutti i giocatori che sono riusciti a compiere questa acrobazia, con il corpo sospeso nell'aria, di spalle al suolo e le gambe che lanciano il pallone all'indietro nel repentino andirivieni delle lame di una forbice, sono entrati di diritto nelle pagine della lunga storia di questo sport. Infatti alcuni calciatori sono diventate delle vere icone e non è un caso che il simbolo della più famosa raccolta nostrana di figurine sia proprio un giocatore che esegue questo gesto. I fratelli Panini di Pozza di Maranello (in provincia di Modena) scelsero la mitica rovesciata di Carlo Parola che fu il primo a realizzarla con continuità nel nostro campionato. L'immagine che si vede su tutti gli album è una fotografia di Corrado Banchi che il 15 gennaio 1950 riuscì a catturare il gesto di Parola durante un Juventus-Fiorentina.

La vera origine della rovesciata è ben più antecedente. E per dirla tutta non si chiamava neanche rovescita bensì “cilena” e fu Ramon Unzaga ad inventare questa giocata sul campo del porto cileno di Talcahuano. Ma non fu con Unzaga che si iniziò a definire in questo modo quella meravigliosa acrobazia. Infatti tale nome lo prese qualche anno dopo, nel 1927, quando il club Colo-Colo viaggiò in Europa e l'attaccante David Arellano la esibì negli stadi di Spagna. I giornalisti spagnoli celebrarono quella sconosciuta capriola e la battezzarono così perchè era dal Cile che era venuta. Dopo aver segnato molti gol in volo, Arellano morì quello stesso anno, nello stadio di Vallodolid, per uno scontro fatale con un terzino.

Tornando invece ai giorni nostri, in particolare nell'ambito della Champions League sono diverse le rovesciate degne di essere ricordate. Le più recenti nonché le più vive negli occhi di tutti gli appassionati sono quella di Gareth Bale nella finale di Kiev dell'ultima edizione, quella di Cristiano Ronaldo contro la Juventus con tanto di standing ovation o quella di Mario Mandzukic, bella quanto inutile, nell'atto finale della Champions 2016/2017. Ma una menzione speciale la merita la rovesciata, da 30 metri, di Mauro Bressan che realizzò in un pirotecnico 3 a 3 al Franchi contro il Barcellona, quando vestiva la maglia della Fiorentina, nella stagione 1999/2000. Questo gol è stato inserito tra i più belli di sempre della storia del calcio in base a un sondaggio UEFA. Fu il momento più alto della carriera del centrocampista di Valdobbiadene prima che venisse recentemente investito dallo scandalo del calcioscomesse.

Alla fine che si chiami “cilena” o rovesciata la bellezza della giocata resta invariata e per quei pochi secondi che si fluttua nell'aria si può ammirare il mondo da una prospettiva totalmente differente facendosi beffe di chi resta a terra inerme e battuto.

 

Sezione: Storia / Data: Gio 24 gennaio 2019 alle 22:35
Autore: Andrea Lizzano
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