Stasera nella partita del Camp Nou, tra Barcellona e Inter, si scriverà un altro capitolo di questa sfida, che, visti i frequenti incroci in queste ultime edizioni di Champions League, sta diventando una “classica” della competizione. Nelle menti di tutti i tifosi nerazzurri è ancora vivo il ricordo della semifinale di ritorno del 2010, che spalancò le porte del Triplete.

Il 28 aprile 2010 al Camp Nou si riparte dal 3-1 dell'andata di San Siro in favore dell'Inter. Il Barcellona è quindi costretto a compiere la remuntada, vincendo con almeno due reti di scarto. Mourinho preparò una partita di attesa, con l'intenzione di sfruttare gli eventuali errori o spazi lasciati vuoti dalla retroguardia blaugrana. Lo stadio è una vera e propria bolgia e per molti all'epoca era una finale anticipata. I primi venti minuti trascorrono senza troppe occasioni; il Barcellona con un iperoffensivo 3-4-3 non riesce a scardinare la difesa interista. Poi al 27' la partita prende una piega inaspettata; Thiago Motta colpisce con una manata assolutamente involontaria e lieve il volto di Sergio Busquets, il quale si accascia a terra, accentuando in modo plateale il colpo subito. L'arbitro De Bleeckere non ha dubbi ed estrae il cartellino rosso tra le proteste dei nerazzurri. Ma non è l'espulsione eccessiva la cosa più grave; infatti Busquets, rimasto a terra, teneva le mani sul volto con le dita aperte all'altezza degli occhi, per poter spiare l'esito della sanzione del direttore di gara, ingannato da quell'atteggiamento deplorevole. L'Inter è in dieci uomini e in questa situazione di svantaggio deve affrontare per ancora più di un'ora la squadra più forte del mondo. I nerazzurri, colpiti nell'orgoglio per il torto subito, serrano i ranghi difendendo la porta di Jùlio César con il coltello tra i denti. Proprio il portiere brasiliano si rende protagonista con una parata fondamentale su di un tiro all'angolino basso di Messi. I tifosi catalani erano già in piedi per esultare ma la manona dell'Acchiappasogni aveva idee differenti. Si arriva così alla fine del primo tempo con le reti inviolate ed un Barcellona non molto pericoloso, nonostante la superiorità numerica.

Il secondo tempo vede ancora il Barça costantemente dalle parti di Jùlio César, il quale rimane sempre lucido così come i suoi compagni di squadra. L'Inter, infatti, anche con l'uomo in meno riesce a coprire bene tutto il campo e a fermare il più possibile le offensive dei blaugrana. Tutto ciò fino all'84' quando Xavi trova in area di rigore Pique, che aggira Jùlio César e deposita il pallone in fondo alla rete. Manca pochissimo al termine e il Barcellona sembra essersi sbloccato. Nel giro di pochi minuti doppia occasione per i padroni di casa, ma Jùlio César non ne vuole sapere di far entrare ancora il pallone in rete e ferma Xavi e Messi. Al 92' arriva il gol qualificazione di Bojan Krkić ma viene subito annullato, in quanto l'arbitro ravvisa un fallo di mano di Yaya Touré. Anche l'ultima possibilità sfuma; il direttore di gara sancisce con il suo triplice fischio la fine dell'incontro. L'inter dopo 38 anni riapproda in finale di Champions League. Il presidente Moratti, inquadrato dalle telecamere, esplode di gioia e poi riprendendo il suo consueto aplomb stringe la mano al presidente del Barça. I giocatori in campo sono sfiniti, ma si rendono immediatamente conto di aver compiuto un'impresa meravigliosa, che rimarrà per sempre viva nella storia del calcio.

Questa sera un altro atto di questa sfida fantastica. Non è la semifinale, ma l'Inter dovrà comunque disputare una grande partita per cercare di uscire dal Camp Nou con almeno un punto. Il Barcellona è invece alla ricerca del primo gol europeo della stagione oltre che della prima vittoria in questa edizione. Appuntamento alle 21 di stasera per Barcellona-Inter, buona Champions a tutti!

Sezione: Storia / Data: Mer 02 ottobre 2019 alle 14:00
Autore: Andrea Lizzano
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