Si poteva fare di più, possiamo riassumere con queste parole la serata europea dell'Inter. L’Eintracht era una buona squadra, in rosa ha dei giocatori di talento che potranno in futuro trovare spazio in qualche club di prima fascia, ma se ti chiami Inter e vuoi arrivare in fondo alla competizione dove, diciamolo, sei almeno sulla carta una delle grandi favorite, hai l'obbligo di non accontentarti. I tedeschi, al contrario dei neroazzurri, hanno dimostrato di avere più fame, più voglia di arrivare, più volontà di lottare su ogni pallone. Ancora una volta allora l'Inter si accontenta del compitino, porta a casa uno 0 a 0 che è tutt'altro che un grande risultato. Pensare di andare a Francoforte per strappare un pari è cosa da provinciale non da squadra che ambisce a tornare a far parte dell'élite del calcio europeo.

Certo che è meglio un pareggio a reti inviolate piuttosto che una sconfitta. Certo che l’Inter, almeno in teoria, al ritorno può vincere, con qualsiasi risultato, e volare ai quarti di finale. Certo che se i nerazzurri avessero sfruttato la miriade di occasioni (e soprattutto di potenziali tali) del primo tempo staremmo parlando di un’altra storia. Fino a qui siamo tutti d’accordo. Ma in Europa i gol in trasferta sono fondamentali e determinanti. E quando all’andata, lontano dal tuo stadio, non buchi la rete dei rivali, pur non prendendo gol, hai ottenuto il peggior esito definibile come positivo.

Al ritorno ci sarà solo un risultato a disposizione, due su tre invece per i tedeschi che con un pareggio con gol passerebbero. Per questo il finale della Commerzbank-Arena merita per me un voto non pienamente sufficiente. simile al calcio che i professori ti danno quando non vogliono bocciarti, ma neanche premiarti, per una verifica con errori evitabili e esercizi fatti bene. 

Devi dimostrare che se tu vesti la maglia di questa istituzione globale sei molto più forte dei tuoi avversari. Ma per tutta la partita. O quantomeno per la stragrande maggioranza di questa. Non solo per un tempo. Altrimenti ripeti, per l’ennesima volta, quegli errori che fino ad oggi ti hanno condizionato la stagione. Non è possibile giocare per davvero solo 45 minuti. Che sia prima o seconda frazione poco cambia. Devi avere continuità di gioco nell’arco dello stesso match. A calcio si gioca per 90-95, talvolta 100 minuti. 

Sezione: Approfondimenti / Data: Ven 08 marzo 2019 alle 16:56
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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