L’ultima sconfitta era stata dolorosa, ma giustificabile dal divario tecnico e di esperienza. 22 dicembre 2018, 0-3 in casa contro la superpotenza Bayern Monaco. Da quella partita, però, l’Eintracht Francoforte aveva appreso tanto. Fino ad arrivare a centrare una striscia di imbattibilità di 15 partite tra Bundesliga ed Europa League. Un dato sorprendente anche per una squadra dotata di grande talento come le ‘Adler’.
Ieri sera al Da Luz la serie di risultati utili si è interrotta in maniera abbastanza brusca, con il 4-2 subito dal Benfica trascinato dall’astro nascente del calcio mondiale João Felix, autore di una tripletta. Una sconfitta amara, soprattutto in previsione di un ritorno da giocare in casa, addolcita soltanto dal goal di Paciência che, sotto 4-1, ha restituito speranza in vista della partita dii giovedì prossimo alla Commerzbank-Arena.
La prestazione non è stata così insufficiente da giustificare quattro goal subiti (con un Trapp ben lontano dall’essere perfetto). Il doppio limite mostrato dall’Eintracht è stato un altro, e non è nulla né di nuovo né di sorprendente: una rosa non così profonda e ancora inesperta per affrontare le situazioni di difficoltà. Ne è testimonianza l’espulsione di Ndicka, il più giovane della compagnia, al 20’. Il classe 1999 si è preso un cartellino rosso ingenuo, commettendo un fallo che forse con qualche anno in più di esperienza a certi livelli avrebbe potuto evitare.
In una competizione ad eliminazione diretta come l’Europa League sono anche i dettagli a fare la differenza, quelli a cui il Benfica, che di esperienza, va detto, non ne ha molta di più, è stato più attento. Ma nei momenti chiave del match i lusitani hanno avuto più sangue freddo di quanto ne ha dimostrato la squadra di Adi Hütter, che ancora manca di cinismo.
Per essere una squadra alle prime armi in Europa quello di Lisbona per l’Eintracht è un passo falso tollerabile, soprattutto perché non pregiudica ancora niente. Tornare in Germania con una sconfitta per 4-2 non era sicuramente il sogno del presidente Peter Fischer, che ha comunque trovato il modo di divertirsi scendendo in piazza con tutti i tifosi a festeggiare prima della partita. Un po’ meno ha festeggiato al fischio finale, questo è certo.
Per le mere statistiche, c’è anche un altro dato da sottolineare: quella di ieri è stata la seconda partita stagionale con Seb Haller fuori per infortunio. La prima era stata quella di domenica scorsa in Bundesliga contro lo Schalke, vinta a fatica e solo grazie a un rigore di Jovic in pieno recupero.
Oltre a lui, Hütter si è ritrovato con Hinteregger e Rode al 50% della propria condizione, ma mandati comunque in campo, mentre Gacinovic, appena recuperato, è entrato dalla panchina. Scelte azzardate per una partita in cui forse da azzardare c’era poco. Ma che ormai appartiene al passato. Ci sono ancora 90’ per l’Eintracht per provare a dimenticare un risultato tanto deludente quanto ribaltabile al ritorno. Alla Commerzbank-Arena potrebbe essere un altra storia. L’unica vera differenza è che ora a calendario nel 2019 c’è una “L” in più.
Autore: Giorgio Dusi / Twitter: @Gio_Dusi
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