Sembrano passati anni da quando Villarreal e Valencia, con squadre più che competitive, si giocavano la qualificazione alla Champions League. Infatti, meno di un anno fa queste due formazioni – precisamente al 19 maggio 2018 – chiudevano il loro Campionato rispettivamente al quinto e al quarto posto in classifica. Oggi la realtà è ben diversa, con il Villarreal in lotta per non retrocedere, ed il Valencia momentaneamente fuori dai posti che garantirebbero la partecipazione a Champions o Europa League. Un destino beffardo per queste due società; talmente beffardo che, per una combinazione di meriti, fortuna e casualità, si ritroveranno contro per i quarti di finale di Europa League.

VILLARREAL, QUANDO STUPIRE DIVENTA UN OBBLIGO - Il calcio è il gioco più bello del mondo, ma in alcuni casi l’inspiegabile prende il sopravvento sulla logica. Perché la storia ed il cammino del Villarreal in questa stagione è tutt’altro che logica. E se nella Liga, nel solo girone d’andata il Submarino Amarillo non è riuscito a trovare la vittoria contro formazioni nettamente inferiori, come ad esempio Huesca, Rayo Vallecano, Levante e Valladolid; viceversa, nel proprio cammino in Europa League la squadra guidata da Javier Calleja è stata in grado di superare ostacoli ben più complicati come Sporting Lisbona e Zenit, raggiungendo addirittura i quarti di finale. Così, con una salvezza ancora da conquistare, continuare a stupire in Europa League diventa un obbligo per il Villarreal, per dare un senso ad una stagione che solo questa competizione europea può salvare.

VALENCIA, LA MALEDIZIONE CHE NESSUNO VUOLE RIVIVERE - Il Valencia, dopo l’eliminazione dalla Champions League in un girone difficile con Juventus e Manchester United, ha guadagnato i quarti di finale di Europa League superando il Celtic nei sedicesimi, ed il Krasnodar negli ottavi. Partite mai del tutto dominate, ma vinte con tanta concretezza ed un pizzico di fortuna, soprattutto contro i russi. A preoccupare l’ambiente del Valencia è stato però il sorteggio per i quarti di finale, che ha messo di fronte ai Pipistrelli, il Villarreal. Motivo? Nei due precedenti in cui il Valencia ha sfiorato la finale di Europa League, sulla propria strada ha incontrato proprio una formazione spagnola. Nella stagione 2011/2012, sconfitta in semifinale contro l’Atletico Madrid; e nella stagione 2013/2014 semifinale persa contro il Siviglia. Dunque, i precedenti contro una squadra spagnola in questa competizione non promettono nulla di buono; ma ogni partita è una storia a sé, e scongiuri a parte, il Valencia questa volta può davvero puntare a superare l’ostacolo del Villarreal e di conseguenza, della ‘maledizione’ Europa League.

GERARD MORENO-RODRIGO, IL DERBY DEGLI ATTACCANTI - Come in ogni squadra di calcio presente sulla faccia della terra, il contributo ed il rendimento del reparto avanzato è fondamentale per raggiungere determinati traguardi. Tuttavia, la stagione delle due formazioni in questione non può considerarsi positiva al 100%, eccezion fatta per il cammino in Europa League. Ma, analizzando l’intero reparto avanzato di Villarreal e Valencia, si può notare come i numeri siano una chiara spiegazione del momento negativo nella Liga; e come in Europa, solo in poche gare alcuni giocatori siano stati importanti ai fini del risultato. L’anno scorso, Rodrigo e Gerard Moreno hanno vissuto una delle loro stagioni migliori, realizzando entrambi ben 16 goal in Campionato. Quest’anno invece, arrivati nella parte cruciale della stagione, i due attaccanti, che nelle dinamiche di gioco dovrebbero risultare i finalizzatori, hanno messo a segno solo 5 reti in Liga; mentre in Europa League, Rodrigo 2 goal e Gerard Moreno 4. Ecco perché, per centrare la semifinale, questi due giocatori nel loro derby personale diventano ancora più importanti. Perché se per Villarreal e Valencia il passaggio del turno risulterebbe un motivo di riscatto, lo stesso discorso vale per i due attaccanti spagnoli, che in questa stagione hanno parzialmente fallito nel loro ruolo di trascinatori.  

Sezione: Europa League / Data: Gio 28 marzo 2019 alle 16:30
Autore: Matteo Previderio
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