Dopo una annata storta a Madrid si pensa già al rilancio, anche perché il Real non è un club qualunque e un'altra stagione anonima fatta di delusioni e umiliazioni non sarebbe assolutamente tollerata. Per dare avvio ad una nuova era vincente però non può bastare soltanto il ritorno di Zidane. Florentino Perez ha in mente interventi pesanti sul mercato per dare nuova linfa alla rosa. Il ritorno di Zizou in panchina comunque è stato un segnale chiaro delle intenzioni del presidente e Guti, a Marca, condivide la scelta: 

"ll ritorno di Zidane mi ha sorpreso. Lui ha fatto grandi cose per il club, parlano i risultati e poi con Perez c'è una buona amicizia. Se il suo ritorno dovesse far bene al Real, noi tifosi ne saremmo più che felici".

Zizou è stato il primo passo. Poi però dovrà arrivare il bello. Ci sarà un ricambio generazionale, andranno via in tanti dei protagonisti di questi anni vincenti e arriveranno nuovi campioni. I nomi di Pogba, Hazard, Mbappé sono indicativi delle intenzioni del club. Guti continua:

"Ogni giocatore vuole giocare per il Real e quindi non ci saranno problemi ad acquistare. Vediamo cosa succederà. Di talento in rosa già ce n'è molto, il club deve capire cosa serve alla squadra e poi agire di conseguenza".

Per un momento, dopo l'addio a Lopetegui, si era fatto anche il suo nome come possibile traghettatore. Alla fine la spuntò Solari che era già, o meglio ancora, all'interno dell'organigramma del club. Guti ne è cosciente e non nasconde l'ambizione di sedere un giorno sulla panchina della sua squadra:

"Non posso negare che il pensiero era venuto. Però so anche di dover dimostrare ancora tanto, ma allo stesso tempo credo che un giorno avrò la mia occasione. Fossi stato ancora nel club forse avrei avuto la chance di sedermi subito in panchina, ma un giorno spero di tornare e di diventare l’allenatore".

Il mestiere di allenatore lo sta appassionando e dopo aver allenato le giovanili del Besiktas, oggi accanto a Gunes, si sta rendendo conto di tutte le difficoltà che il ruolo comporta. Difficoltà che i calciatori troppo spesso non percepiscono:

"Un giocatore non riuscirà mai a mettersi nei panni di un allenatore. Non può capire ciò che un allenatore prova, le sue gioie o le sue sofferenze. Comprendere un allenatore è molto complicato. Una volta finita la carriera, però, ci si rende conto dell'importanza di un tecnico per la squadra e per tutta la società".

Tornando, però, a parlare di Real Madrid impossibile non fare un accenno all'addio di Ronaldo. Non è un caso che il flop dei Blancos sia coinciso con la partenza di Cristiano e il suo approdo alla Juventus:

"Sta mancando molto al Real, soprattutto perché lui è un giocatore che si fa sentire nelle partite importanti e proprio in quelle si sentito di più il vuoto. Poi è ovvio che manchino i suoi gol". 

Sezione: News / Data: Ven 05 aprile 2019 alle 17:31
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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