Ibrox, 50 anni fa la tragedia che sconvolse il calcio scozzese

Oggi, 2 gennaio 2021, il campionato scozzese sembra ormai deciso con la netta vittoria dei Rangers di mister Steven Gerrard sugli storici rivali del Celtic e un +19 che sa di sentenza. L'Old Firm è uno dei derby più belli e più sentiti d'Europa, con una triste storia alle sue spalle: proprio oggi infatti si ricorda la tragedia che segnò per sempre non solo il calcio scozzese ma anche il calcio in generale.

Torniamo indietro di ben 50 anni, quando il 2 gennaio del 1971 si giocò nell'allora Ibrox Park il match tra le due squadre di Glasgow, il Celtic e i Rangers: la partita fu molto equilibrata ma al minuto numero 89 i biancoverdi passarono in vantaggio. Uno scalpo troppo grande per una gara così importante che i tifosi dei Teddy Bears (uno dei tanti soprannomi dati ai Rangers) abbandonarono le tribune anzitempo. Destino volle che prima del fischio finale l'attaccante scozzese Colin Stein segnò il gol del pareggio, gol che riportò alcuni tifosi all'interno dello stadio creando una pressione troppo forte sulla scalinata 13. Il crollo costò la vita alle 66 persone che rimasero intrappolate e che morirono probabilmente di asfissia. Già nel 1902 la Western Tribune cedette togliendo la vita a 25 persone ferendone 300 e 59 anni dopo, nel 1961, altre due persone vennero uccise dalla folla che si creò proprio in quella stessa scalinata che soltanto 10 anni dopo (nonostante i tentativi dei Rangers di mettere in sicurezza la struttura), in quel fatidico pomeriggio del 1971, cambiò per sempre la storia del calcio scozzese ed europeo in generale. Dopo questa tragedia, l'allora allenatore dei Light Blues William Waddell si prese la briga di guidare una commissione per la ristrutturazione totale dello stadio, che ad oggi è uno degli impianti più all'avanguardia del continente. Cambiò anche il nome, da Ibrox Park ad Ibrox Stadium.

Ma ciò che non verrà mai cambiato e il ricordo per quelle 66 persone che persero la vita nell'Old Firm del 2 gennaio 1971.