Mentre l’Everton ha strabiliato tutti con i suoi nuovi talenti e un gioco finalmente convincente, il giovane portiere non è riuscito a tenere il passo della sua squadra diventando protagonista di errori colossali tra i pali e qualche uscita killer, come quella che ha procurato un brutto infortunio a Virgil van Dijk nel derby contro il Liverpool.

Le sue prestazioni poco soddisfacenti non sono passata inosservate neanche in nazionale, dove Gareth Southgate adesso si ritrova senza il suo punto di riferimento in porta: il ct dell’Inghilterra infatti aveva creduto in Pickford fin dal primo momento, mettendolo al centro del suo progetto nonostante la giovanissima età. Ma le parate viste al Mondiale di Russia adesso sembrano soltanto un ricordo sbiadito, dato che l’inglese in quest’ultimo periodo è entrato in un vortice negativo che lo ha completamente risucchiato. Il problema principale per i Tre Leoni è la mancanza di alternative valide in porta che non permettono all’allenatore di svolgere con la giusta serenità tutti gli esperimenti per cercare di assemblare la squadra migliore in vita dell’Europeo, una competizione alla quale l’Inghilterra si avvicina come una delle favorite.

Se le prestazioni di Pickford al momento non convincono, restano un’incognita anche quelle dei suoi vice, a partire da Dean Henderson. Nella scorsa stagione il classe ’97 era stato una vera e propria rivelazione con lo Sheffield, ma quest’anno è ritornato al Manchester United come secondo di David de Gea. E con un portiere così a sbarrargli la strada le occasioni per emergere sono davvero poche: in campionato non ha ancora esordito e le sue uniche due apparizioni sono avvenute entrambe in Carabao Cup dove non ha subito neanche un gol contro Luton e Brighton.

La seconda alternativa porta il nome di Nick Pope, forse l’unico in grado di poter competere davvero con Pickford. La sua storia è molto particolare: nel 2008 fu scaricato dall’Ipswich dopo aver fatto parte dell’Academy per sei anni, una brutta batosta che allontanava per sempre il sogno di diventare un portiere professionista. Così cominciò la sua carriera nelle serie minori, così poco redditizia da portarlo a consegnare il latte assieme al cugino per mettere da parte un po’ di soldi. La grande svolta arrivò nel 2013 grazie a uno scout del Charlton Athletic che gli permise di cominciare una seconda vita calcistica.

Dopo alcuni anni in giro per l’Inghilterra, Pope arrivò finalmente al Burnley, la squadra che gli ha permesso di consacrarsi come uno dei portieri inglesi migliori in circolazione. Lo scorso anno si è giocato fino alla fine la vittoria del Golden Glove, persa contro Ederson del Manchester City per appena un punto e anche in questo campionato, seppur con qualche difficoltà in più, ha confermato tutto il suo talento. Se la sua stagione dovesse procedere nella giusta direzione, Pickford si ritroverebbe in casa un bruto rivale con cui contendersi una maglia da titolare, sicuramente meno giovane e spettacolare ma con un carattere più solido e un’attitudine da vero leader.

Non è escluso quindi che Southgate decida di dare un’occasione proprio a Pope nelle partite contro Belgio, Irlanda e Islanda, un banco di prova importantissimo per un portiere che vuole coronare il sogno di diventare un punto fermo della sua nazionale. E Pickford adesso è avvisato: per conquistare l’Inghilterra dovrà fare in fretta quel salto di qualità che tutti si aspettavano da lui in questa stagione.

Sezione: Nazionali / Data: Sab 14 novembre 2020 alle 14:18 / Fonte: Footbola
Autore: Emanuele Morabito
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